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CONVIVERE CON IL DIABETE È MENO DIFFICILE

Ne soffriva Paolo Villaggio, che non si curava più. Cosa che succede a troppi. Eppure, le terapie da noi sono le più avanzate e pratiche

- di Valentino Maimone

Oltre quattro milioni di malati, un altro milione di persone che ne soffre senza saperlo, 73 morti al giorno. Sono i numeri del diabete in Italia, che fanno di questa malattia la prima causa di mortalità al mondo, addirittur­a più dei tumori: «Un’emergenza assoluta, se si considera che ogni 7 minuti nel nostro Paese un diabetico ha un infarto, ogni 10 minuti un ictus, ogni 4 ore comincia a fare la dialisi», spiega il professor Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di diabetolog­ia e ordinario di medicina interna presso l’Università della Magna Graecia di Catanzaro.

FARMACI EFFICACI MA “DIMENTICAT­I” I figli di Paolo Villaggio, scomparso nei giorni scorsi, hanno raccontato come l’attore non seguisse le terapie che gli erano state prescritte: «Purtroppo è un problema diffuso, alimentato da false convinzion­i. C’è ancora chi crede che curare il diabete sia difficile, faticoso per il paziente e abbia, comunque, scarsi risultati. E invece è vero l’esatto contrario», sottolinea il professor Sesti. «In Italia si cura il diabete meglio che in qualunque altro Paese europeo, e la nostra rete di strutture diabetolog­iche è un modello riconosciu­to in tutto il

mondo (per la mappa dettagliat­a:

Non solo: oggi esistono sei classi di farmaci specifici oltre all’insulina, due delle quali sono molto efficaci e in grado di ridurre notevolmen­te il rischio di mortalità cardiovasc­olare».

L’INSULINA? È CAMBIATA IN MEGLIO E poi ci sono gli ultimi ritrovati: «A cominciare dalle insuline di ultima generazion­e, capaci di prevenire uno dei problemi più temuti per il paziente diabetico, l’ipoglicemi­a notturna, perché riescono ad autoregola­re il livello degli zuccheri nel sangue in modo da non abbassarlo troppo», assicura Sesti. Inoltre, i sistemi di infusione continua di insulina sono ormai una realtà: «Si tratta di meccanismi sottocutan­ei, avanzati e molto accurati, capaci di iniettare la quantità giusta al momento opportuno, comandabil­i anche via smartphone». Il diabete, quindi, diventa un problema molto serio solo se lo trascuri: «Ma se segui con costanza il tuo medico, ti curi con i farmaci di ultima generazion­e e usi gli strumenti più moderni, lo puoi tenere sotto controllo per molto tempo senza problemi e tanti “sacrifici”. Conducendo una vita del tutto normale», conclude il professor Sesti.

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Paolo Villaggio: il diabete non curato gli è stato fatale.

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