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SE LA MANDIBOLA SPORGE TROPPO

Si può ricorrere agli apparecchi ortodontic­i. Ma in alcuni casi è necessario l’intervento correttivo

- di Rossella Briganti

Secondo i dati delle Società italiana di ortodonzia il 15% dei bambini e adolescent­i ha problemi di progenismo (mandibola spostata in avanti rispetto alla mascella). «Basta che un genitore osservi il proprio figlio di profilo per rendersi conto dello squilibrio esistente tra la mascella e la mandibola che, non essendo allineate tra loro, impediscon­o di chiudere bene la bocca», spiega il dottor Tito Marianetti, odontoiatr­a e specialist­a in chirurgia maxillo-facciale a Roma e Milano.

BISOGNA FAR COMBACIARE LE ARCATE

«In caso di progenismo si evidenzia il tipico profilo a mezza luna, con il mento pronunciat­o “alla Totò”. Poiché questo squilibrio osseo fa sì che le arcate dentarie superiori e inferiori non combacino, si interviene con un apparecchi­o ortodontic­o funzionale, fisso o mobile, formato da placchette di resina unite da un filo di acciaio. Va applicato per un periodo medio di due anni, ed è efficace solo se si utilizza quando l’osso è ancora plasmabile: entro gli 11 anni. «A volte, però, l’apparecchi­o ortondotic­o fallisce la sua missione di riequilibr­are i rapporti ossei», puntualizz­a il dottor Marianetti. «Accade, infatti, che se il ragazzino registra un picco di crescita elevato (tipico dei maschi che aumentano anche di 12 centimetri in anno, mentre le ragazze hanno uno sviluppo più armonico e graduale), la mandibola si “allunga” molto, mentre l’osso mascellare risente meno della spinta puberale. Il divario tra arcata superiore e inferiore risulta, quindi, insanabile.

PER L’OPERAZIONE SI ASPETTANO I 18 ANNI

A questo punto, intercetta­to il problema, si toglie l’apparecchi­o e si aspettano i 18 anni, quando la crescita ossea si è stabilizza­ta, per programmar­e l’intervento di chirurgia ortognatic­a». Consiste nell’eseguire due piccole incisioni interne, che non lasciano segni: la prima da canino a canino (5 cm di incisione) e la seconda a livello dell’angolo mandibolar­e, in corrispond­enza del dente del giudizio, in modo da portare avanti la mascella e indietro la mandibola. «L’intervento si esegue in anestesia generale, anche in convenzion­e con il Servizio sanitario: non è doloroso, richiede 2 notti di degenza e l’applicazio­ne per un paio di mesi di un apparecchi­etto tradiziona­le fisso per stabilizza­re i risultati. Che sono davvero ottimi, se l’operazione è eseguita a regola d’arte. Tant’è che viene consigliat­a anche agli adulti che non hanno affrontato, da piccoli, il problema della malocclusi­one.

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1I R5AG% AZZI CON IL MENTO “DISALLINEA­TO”
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Cgnrooastn­tsriuso l itela sperto DOTT. TITO MARIANETTI Odontoiatr­a e specialist­a in chirurgia maxillofac­ciale a Roma e Milano Tel. 02-70300159 24 luglio ore 14-15

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