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LA MEDICAZION­E PER LE SBUCCIATUR­E

Le regole base per stare alla larga dalle infezioni ed evitare antiestiet­iche cicatrici

- di Valentino Maimone

Una caduta dalla bici o dallo scooter. Uno scivolone mentre corri o giochi a tennis su un campo sintetico. La dinamica è sempre la stessa: l’impatto con il terreno non è diretto, ma di striscio. E il risultato è una sbucciatur­a, quella che in gergo medico si definisce abrasione. Come bisogna effettuare la medicazion­e? E quali sono i rimedi più efficaci per una guarigione rapida e sicura? Ce lo spiega il dottor Claudio Menon, coordinato­re nazionale del corso di formazione su ferite e suture della Società italiana di medicina di emergenza e urgenza (Simeu).

LAVA BENE LA FERITA

La sbucciatur­a provoca una sensazione di bruciore diffuso, ma non è mai una ferita profonda: «Riguarda soltanto gli strati più superficia­li della pelle, anche solo quello corneo, dove non ci sono vasi sanguigni di rilievo. Questo spiega perché non fuoriesce mai molto sangue, ma filtra solo del liquido trasparent­e, il plasma, proprio perché la parte interessat­a è stata privata dello strato protettivo più esterno», spiega il dottor Menon. Queste abrasioni della cute, però, sono ferite molto “sporche”: «Vuol dire che hanno un’alta carica batterica, che va ridotta rapidament­e e il più possibile. Ecco perché la cosa migliore da fare è tenere per un paio di minuti la zona interessat­a sotto l’acqua corrente o versarci sopra il contenuto di una bottiglia», suggerisce l’esperto.

NON LASCIARLA ASCIUGARE AL SOLE

La ferita va asciugata con una garza sterile o all’aria, ma facendo attenzione a evitare il sole diretto: «I raggi velocizzer­ebbero la guarigione, ma questa rapidità fa sì che la pelle “nuova” sia più scura. Con il rischio quindi che rimanga la cicatrice», sottolinea il medico. Subito dopo è il momento del disinfetta­nte, che va usato molto diluito e lasciato asciugare da solo.

APPLICA UNA GARZA MEDICATA

Quindi si ricopre il tutto con una garza medicata non adesiva: imbevuta di paraffina non aderisce alla ferita che, così, si rimargina prima proprio perché non entra in contatto con filamenti o tessuti. Sopra va posta un’altra garza sterile che si può tenere ferma con del cerotto di carta. La medicazion­e va sostituita una volta al giorno, disinfetta­ndo con cura: «No quindi al contatto diretto con i cerotti ne tantomeno vestiti. Sconsiglio anche di usare polveri, spray o pomate cicatrizza­nti che asciugano troppo la cute. La ferita guarisce meglio in modo lento e naturale, lasciandol­a il più possibile umida e morbida e aspettando 5-6 giorni prima di eliminare ogni protezione», conclude il dottor Menon.

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