TUTTI I SEGRETI DEL SUP
Facile e adatto a tutti, è lo sport dell’estate: pagaiando sulla tavola ti abbronzi, bruci e ti tonifichi. Ecco le dritte per imparare velocemente
Una passeggiata sul mare: è questa la definizione più semplice dello stand up paddling (o sup). «Questa attività dà la possibilità a chiunque di avvicinarsi al mondo degli sport acquatici», spiega Gianluca Martelli, istruttore di sup sul lago di Garda. «Consiste semplicemente nel salire su una tavola, più grossa e con una galleggiabilità maggiore rispetto a quella da surf o da windsurf, e di avanzare sull’acqua, stando in piedi, con l’aiuto di una pagaia».
CON 3 LEZIONI APPRENDI LA TECNICA
È lo sport del momento perché è facile, accessibile e allena tutto il corpo. «Solo per rimanere in equilibrio lavori intensamente con i muscoli posturali, quelli profondi, che ci permettono di mantenere la posizione eretta», sottolinea l’istruttore. «Inoltre per pagaiare impegni gli addominali, i dorsali, la muscolatura di spalle, braccia e gambe, esaltando la flessibilità, l’agilità e il controllo». Non pensare che imparare sia complesso. «Bastano 3 lezioni da un’ora circa per avere autonomia e sicurezza in qualsiasi condizione di acqua piatta», continua l’esperto. Nella prima lezione, che per 20 minuti si svolge a terra, inizi a familiarizzare con l’attrezzatura, cioè tavola e pagaia, poi prosegui in acqua. «Si comincia con facili esercizi in ginocchio per allenare l’equilibrio e, in 40 minuti, quasi tutti gli allievi sono in grado di alzarsi in piedi», spiega Martelli. Così già alla lezione successiva la tua stabilità non sarà più precaria e sarai meno impacciata nei movimenti. Questo perché
già durante la prima prova sul sup i recettori neuromuscolari, che captano le informazioni sulla necessità di allungamento e tensione dei muscoli, imparano ad adattarsi al movimento ondulatorio della tavola. «Chi pratica yoga, Pilates, danza o, in generale, è flessibile e agile, ha più facilità a gestire l’equilibrio. Di solito sono le donne le più predisposte», conferma l’istruttore. Si passa quindi al training propriocettivo, cioè di consapevolezza del movimento, necessaria per pagaiare. «Lo spostamento repentino di un braccio, sul sup, può portare a una caduta e lo stesso vale per una rotazione del busto esagerata mentre pagai», spiega Martelli. Così seguendo le dritte dell’istruttore, imparerai la tecnica base, che abbina una spinta a una trazione contemporanea. Migliorando anche la tua coordinazione. Alcune indicazioni le trovi già illustrate in queste pagine: ti mostrano le fasi della pagaiata e come fare per salire sul sup senza perdere l’equilibrio.
MIGLIORI IL CONTROLLO DEI MOVIMENTI
Tutte le competenze apprese con questa attività (dall’equilibrio alla coordinazione) ti saranno molto utili anche quando scenderai dal sup. Senza contare, poi, che pagaiando per mezz’ora, con un buon ritmo, potrai bruciare circa 300 calorie, definendo la muscolatura di tutto il corpo. «Alla terza lezione, infine, potrai lavorare sui dettagli, ottimizzando la postura», conclude il nostro consulente. Provare è semplice. Scuole e centri sono ormai diffusi in quasi tutte le località di mare e di lago: le trovi sul sito fisurf.net. Un corso base, con 3 lezioni e il noleggio dell’attrezzatura, costa 50-70 euro; per iscriversi basta avere un minimo di acquaticità. Poi, se vorrai continuare, non avrai di certo l’occasione di annoiarti. Con il sup puoi cavalcare le onde, affrontare la corrente dei fiumi e pagaiare in mini crociere, con spostamenti da una baia all’altra. Godendoti viste e paesaggi riservati a pochi.