TRASFORMA L’INSODDISFAZIONE IN ENERGIA
Con i consigli della coach, capisci che cosa non funziona nella tua vita e trovi gli spunti per realizzare i cambiamenti che cerchi
Estate, tempo di bilanci. Com’è andato l’anno lavorativo? L’organizzazione familiare ha retto? Sei riuscita a realizzare qualche desiderio? Quando le vacanze segnano una linea di confine tra ciò che hai fatto e ciò che farai, non è raro concludere che non tutto è andato come avresti voluto. Se hai la sensazione di non essere riuscita a vivere pienamente la tua vita e di aver subito eventi e decisioni altrui, se senti costantemente la voglia di cambiare ma non ci riesci, questo è il momento giusto per passare all’azione. Per uscire dall’immobilismo che spesso ti fa ripetere lo stesso copione e gli stessi errori. Come conferma una recente ricerca Doxa: l’84% degli italiani soffre di insoddisfazione e la imputa al peso della routine quotidiana. E allora lascia a casa le lamentele e parti con un bagaglio diverso, che ti restituirà energia e determinazione. È composto da strategie ed esercizi da mettere in pratica subito. Sono tecniche di coaching che ti aiuteranno a capire perché sei insoddisfatta e, soprattutto, trasformeranno il tuo approccio ai problemi e la capacità di realizzare le tue scelte. PREPARA IL CAMBIAMENTO «L’insoddisfazione, per molti di noi, è una sorta di rumore di sottofondo che accompagna la giornata e nasce dal non vedere realizzate le proprie esigenze o dalla sensazione di non aver fatto abbastanza per essere felici», premette la coach Giuditta Tanzarella
di Eoltre coaching ( eoltre.it). «Chi la sperimenta ha la sensazione che gli manchi sempre qualcosa. Una condizione che a lungo termine genera un conflitto interiore che, se non risolto, si trasforma in malessere esistenziale e fisico». Un nuovo studio della Ohio State University conferma infatti che un lavoro insoddisfacente mette a rischio la salute con disturbi come depressione e insonnia. «Ma per soddisfare un bisogno occorre essere prima di tutto consapevoli di averlo. Solo dopo aver individuato che cosa desideriamo, possiamo pensare di poterlo realizzare», avverte la coach Tanzarella, che ha messo a punto per te questo “ciclo di autorealizzazione”. Prima di iniziare, però, prepara il terreno. «Ogni trasformazione ha bisogno di stimoli nuovi», prosegue Tanzarella. «Per questo servono novità che scardinino la routine. Se facciamo sempre le stesse cose e viviamo di abitudini consolidate, dobbiamo attivarci per cambiare almeno qualcosa», suggerisce l’esperta. Parti dai dettagli. Per esempio, cambia il bar dove bevi il caffè ogni mattina. Frequenta luoghi diversi, cerca di incontrare persone che non vedi mai, assaggia cibi che non conosci. «I nuovi input creano connessioni inaspettate, feedback e spunti sempre differenti». Altrettanto importanti sono creatività e movimento. «L’attività fisica regala benessere, quindi è un ottimo sostegno per procedere alla riorganizzazione di alcuni aspetti della nostra esistenza», spiega Tanzarella. «La creatività, infine, sviluppa il pensiero laterale, quello che ci aiuta a trovare soluzioni alternative». Dopo aver rafforzato la tua motivazione, puoi partire verso il cambiamento. Ecco i tre step suggeriti dalla coach.
PRIMO STEP FOCALIZZAZIONE E CONSAPEVOLEZZA
Così scopri che cosa realmente desideri. «La nostra strategia parte dal prendere coscienza di dove ci troviamo oggi e di che cosa non sta funzionando: per trasformare uno stato di insoddisfazione in uno stato di soddisfazione è necessario agire in modo consapevole e concreto», spiega Tanzarella, che ci svela due strumenti per farlo. La tecnica delle domande aperte. Quando ti interroghi sulle cause dei tuoi problemi, non chiederti “perché” non sei soddisfatta, ma domandati che cosa ti impedisce di esserlo per individuare le cause e rimuoverle. Un esempio: “Perché mi sento così demotivata?” deve diventare “Che cosa mi porta a sentirmi demotivata?”. Oppure: “Perché mi agito quando devo parlare con il capo?” diventerà “Che cosa mi impedisce di essere tranquilla quando parlo con il mio capo?”. «Rispondere a un “perché” ci induce a trovare giustificazioni e a colpevolizzarci», spiega la coach. «Al contrario, iniziare con “cosa, quando, come, in che modo, chi” ci invita a focalizzarci sulla soluzione». Il pensiero proattivo. «Essere proattivi significa imparare a valutare le proprie scelte considerandone preventivamente i benefici e le conseguenze», spiega Tanzarella. «Questo ci porta a vagliare attentamente ogni passo che intraprendiamo, proteggendoci da errori e insicurezze». Per esempio, se ritieni che il motivo del tuo malessere sia l’insoddisfazione sul luogo di lavoro, prima di licenziarti o di lamentarti con le colleghe o il capo valuta in modo preventivo e analitico i pro e i contro delle due azioni e considera nel dettaglio le conseguenze delle tue scelte.
SECONDO STEP TRASFORMAZIONE DEI DESIDERI IN OBIETTIVI
Così costruisci il tuo piano d’azione. «Una volta capito su che cosa devi intervenire, arriva il momento di trasformare i desideri in obiettivi concreti», prosegue la coach. Ecco due strategie per passare davvero all’azione. Fai uso del pensiero laterale. Non fermarti mai alla prima soluzione che ti viene in mente. Chiediti come puoi raggiungere il tuo scopo e non accontentarti mai della risposta “non lo so”. Elenca tutte le possibili strategie che potresti adot-
PENSA A QUANTE VOLTE, IN PASSATO, SEI RIUSCITA A OTTENERE CIÒ CHE DESIDERAVI. PUOI FARLO ANCORA, IMPEGNATI!
tare, e poi scegli quella che ti sembra più adatta a te e al tuo obiettivo finale.
Effettua lo “switch”. È il passaggio tra pensiero e azione. «In questa fase occorre stabilire in quale modo intendiamo intervenire per scalfire l’insoddisfazione. Elenchiamo i comportamenti concreti che dovremo mettere in atto», spiega la coach. Un esempio? Se ti sei resa conto che la relazione con il tuo partner è schiacciata dagli impegni lavorativi e dalla routine domestica, la soluzione pitrebbe essere delegare alcuni compiti a un’altra persona in modo da avere più tempo libero da trascorrere con lui, e stabilire di prendere una baby sitter almeno due volte al mese per uscire da soli.
TERZO STEP ORGANIZZAZIONE E COSTANZA
Così ti alleni a non perdere la rotta e a mantenere i risultati ottenuti. «Servono impegno e costanza per non ricadere nel torpore dell’insoddisfazione», sottolinea Tanzarella. «Se all’inizio la volontà di cambiare può averci indotto ad agire con determinazione, con il tempo si rischia di perdere l’entusiasmo e la spinta costruttiva». Per allontanare stanchezza, paure e dubbi, puoi imparare a fortificare la motivazione con questi due esercizi di visualizzazione.
Ripensa alle sensazioni negative che provavi. Per esempio, hai deciso che vuoi prenderti cura del tuo benessere psicofisico e hai iniziato a fare yoga? Quando non hai voglia di andare a lezione, ripensa a come stava il tuo corpo prima di rimetterlo in movimento. Porta l’attenzione sul risultato finale che vuoi ottenere: ogni volta che la tua forza di volontà vacilla o i pensieri negativi hanno il sopravvento, immagina di essere già nella situazione ottimale cui ambisci, e assapora le emozioni che provi fingendo di aver già ottenuto il tuo risultato.