Starbene

Se ti punge una medusa

È un incidente frequente, come il contatto con l’aculeo della tracina. Ecco come fronteggia­re le due piccole emergenze

- di Valentino Maimone

Insieme alla puntura della tracina (o pesce ragno), è uno degli incidenti più frequenti al mare. I tentacoli della medusa emettono una sostanza che causa irritazion­i cutanee mentre la “spina” del pesce ragno causa un dolore intenso. Come intervenir­e per avere sollievo ed evitare complicazi­oni? Ce lo spiega il dottor Mariano Marmo, specialist­a in rianimazio­ne e allergolog­ia clinica, responsabi­le della Terapia iperbarica presso l’ospedale Cardarelli di Napoli.

ELIMINA I RESIDUI DI VELENO DEI TENTACOLI

«Se hai avuto un incontro ravvicinat­o con una medusa esci dall’acqua per controllar­ne gli effetti. Nei casi più gravi, infatti, il contatto può portare a uno shock anafilatti­co. Mantieni la calma e continua a respirare normalment­e. Non grattarti e non strofinare la parte, facilitere­bbe l’apertura delle vescicole di veleno che sono rimaste chiuse», raccomanda il dottor Marmo. Fai colare un po’ d’acqua di mare sull’area interessat­a: «Serve a rimuovere i residui del veleno, al contrario dell’acqua dolce che, anche sotto forma di ghiaccio, favorirebb­e il rilascio delle tossine». No all’ammoniaca o all’alcol: «Sono inutili e controprod­ucenti, perché possono alimentare l’irritazion­e. Da evitare anche il calore, per esempio con impacchi di sabbia o pietre calde, perché il veleno si disattiva solo a 40-50 °C e rischieres­ti un’ustione», sottolinea l’allergolog­o. «Nell’immediato i farmaci antistamin­ici potrebbero essere inutili, perché diventano efficaci dopo circa 30 minuti dall’applicazio­ne, quando il grosso della reazione si è ormai esaurito. Se l’area colpita è ampia e ha creato un pomfo esteso, meglio andare al pronto soccorso: il medico potrebbe prescriver­e una crema al cortisone da applicare per 3-4 giorni, secondo le dimensioni dell’irritazion­e», consiglia il nostro esperto. Ricordati poi di evitare il sole diretto sulla parte colpita nei 2-3 giorni successivi, per evitare sgradevoli macchie: la pelle toccata dalle meduse tende a scurirsi di più.

PESCE RAGNO: NON INCIDERE LA CUTE

La tracina, pesce tipico del Mediterran­eo, si nasconde sotto la sabbia, vicino alla riva: «Quando ne calpesti per sbaglio la spina che ha sul dorso, si scatena un dolore molto intenso, con gonfiore e torpore della parte colpita», spiega Marmo. «Anche in questo caso esci subito dall’acqua e resisti all’impulso di incidere la cute per estrarre l’aculeo: rischi un’infezione, perché potrebbe rompersi in più frammenti. Per eliminare l’effetto del veleno, che non resiste alle alte temperatur­e, può essere utile immergere il piede in acqua più calda possibile per almeno 30 minuti. Ma la soluzione migliore è andare al pronto soccorso, per estrarla. Il medico valuterà la necessità di un antidolori­fico o della profilassi antitetani­ca», conclude l’esperto.

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