SE ANCHE L’ESTATE DIVENTA UNO STRESS
“Mamma, che bello che vado al campus!”. Aiuto, il campus in montagna! Non l’ho ancora prenotato. Devo sbrigarmi. Ma farò bene a mandarlo là? Lui è straconvinto, io no. Temo che dopo due giorni chiami in soccorso me e papà per riportarlo a Milano. Non ho neppure prenotato le vacanze familiari. Il posto è deciso, la settimana pure, idem la compagnia, ma il villaggio non l’abbiamo fissato. Se non ci sbrighiamo rischiamo di pagare molto di più, ma non ci convince fino in fondo: piacerà davvero a tutti? I bambini si divertiranno come in quello dell’anno scorso? E quando noi saremo in ferie, la gattina starà bene con mia mamma, che la conosce appena? E se a inizio settembre l’oratorio non sarà aperto, dove piazzo il bimbo in attesa che ricominci la scuola?
È bastata una frase sul campus in una tranquilla sera di primavera per dare il via a una sequela infinita di
domande. E così, posso serenamente ammettere di essere nel pieno dello stress pre-pre-pre vacanza. Luglio è ancora lontano, ma quella leggera ansia da organizzazione estiva è già qui. Mi consola sapere che sono in ampia compagnia. Proprio perché il problema è molto comune (anche se con vari livelli di ansietà), gli abbiamo dedicato l’articolo di pag 76, Ossessione
estate. C’è chi pretende di studiare a tavolino nei minimi dettagli le proprie ferie; chi vorrebbe programmare al minuto quello che dovrebbe essere il tempo libero dei figli; chi va nel panico all’idea di non essere in perfetta forma per il costume e continua a ripetere come un mantra “chissà come starò?”. Gli psicologi ci spiegano che è normale sentirsi attanagliati dai dubbi. Però non siamo noi ad avere qualcosa che non va: è la società a complicarci la vita.
Ma soprattutto ci dicono che la soluzione c’è. E dipende solo dalla nostra voglia di non caricare di troppe aspettative la stagione che verrà.