VIA I PENSIERI “RUBA SONNO”
Con l’ingegneria del buonuomore impari a liberarti delle sensazioni negative che ci tengono svegli di Terenzio Traisci
Quante volte ci portiamo nel sonno le sensazioni negative della giornata, gli errori fatti, le cose lasciate in sospeso? Questi pensieri lavorano durante la notte e ci impediscono di dormire bene facendoci svegliare stanchi o di cattivo umore. Usando l’ingegneria del buonumore, che insegno nei mie corsi, vediamo come mettere il cervello nelle condizioni migliori per addormentarsi felici.
PREPARA IL FISICO
Fai una camminata di 20 minuti dopo cena: favorisce il rilascio di serotonina (neurotrasmettitore che regola l’umore), oltre a scaricare l’accumulo di cortisolo (ormone dello stress) nemico sia della serotonina sia della melatonina (che regola il ciclo sonno-veglia). PR
Mezz’ora prima di andare a letto fai pochi minuti di stretching a gambe e schiena e bevi due bicchieri d’acqua. Così aiuti l’attivazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico (responsabile del rilassamento).
Abbassa gradualmente le luci nelle stanze, crea silenzio, quindi spegni la tv, evita di guardare il cellulare: il tutto per favorire il rilascio di melatonina.
PREPARA LA MENTE
Leggi un libro che ti dia spunti di crescita personale o serenità. Gli studi sulle frequenze cerebrali e l’attività neuronale ci dicono che quando pensiamo a come possiamo migliorare il nostro futuro, quando impariamo o scopriamo qualcosa di nuovo, diminuisce l’attività del cervello rettile, collegata allo stress, e si abbassa la frequenza del- le onde cerebrali inducendo calma e rilassamento.
Siccome aver camminato favorisce il rilascio del “fattore di crescita neurotrofico mentale” (BDNF) che aiuta la nostra memoria, accediamo ai ricordi positivi della giornata, pensando ad almeno tre cose buone che abbiamo fatto, perché nel ricordarle accediamo anche a stati d’animo di serenità e pace, favorevoli al sonno.
Pensa ad almeno 3 persone da ringraziare nella giornata, perché la gratitudine ti fa rendere conto di ciò che hai, della rete di affetti che hai saputo costruire e del piacere che provi nel pensare a quelle persone e a ciò che possiedi, dando significato alla tua vita. Secondo il padre fondatore della Psicologia positiva, lo psicologo Martin Seligman, sono questi i pilastri della felicità.