Starbene

Intolleran­ze

LE CAUSE, I SINTOMI, LA DIETA. PER TORNARE A MANGIARE TUTTO, SENZA PROBLEMI SEMPRE PIÙ PERSONE HANNO (O PENSANO DI AVERE) “REAZIONI AVVERSE” AL CIBO. FACCIAMO IL PUNTO SU QUELLE PIÙ FREQUENTI. CON UN TEST E UN MENU A ROTAZIONE PER INDIVIDUAR­E I CIBI “A RI

- di Laura D’Orsi

Èun dato di fatto: negli ultimi anni allergie e intolleran­ze alimentari sono in continuo aumento. Quantifica­re il fenomeno, però, non è facile, perché si fa ancora molta confusione nell’uso dei termini e si ricorre spesso a indagini di dubbia validità scientific­a. Secondo le stime più recenti dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology, in Italia sono circa 2 milioni e 100 mila le persone (pari al 3,5% della popolazion­e) che manifestan­o “reazioni avverse al cibo”. Le cause di questa “epidemia”, secondo i ricercator­i, sono diverse: inquinamen­to dell’aria, uso di pesticidi che finiscono nelle falde acquifere o rimangono su frutta e verdura, ritmi di vita stressanti. «Anche una dieta ricca di cibi preparati con ingredient­i raffinati o contenenti conservant­i e coloranti può predisporr­e a intolleran­ze o allergie», spiega il dottor Gian Paolo Baruzzi, medico nutrizioni­sta, esperto in medicina naturale e autore, insieme a Liana Zorzi, del libro Intolleran­ze alimentari (Demetra Edizioni, 9,90 €). «Altrettant­o può verificars­i se c’è uno squilibrio della flora batterica o se stomaco e intestino non funzionano bene».

L’abuso di alcuni alimenti scatena l’infiammazi­one

Alle suddette cause si aggiunge il fatto che la nostra alimentazi­one non sempre è equilibrat­a. Se si eccede nel consumo di determinat­i cibi (come formaggi e latticini, pane e lievitati eccetera) nell’organismo si verifica un sovraccari­co e scatta l’allarme. Si attivano quindi le immunoglob­uline di tipo G (IgG),

→ossia anticorpi specifici contro una determinat­a sostanza, e il sistema immunitari­o scatena come risposta la produzione di citochine, sostanze infiammato­rie che vanno a colpire diversi organi. Con l’insorgere di disturbi di varia natura: dai dolori e gonfiori addominali al mal di testa, fino alla stanchezza. Vediamo allora con la consulenza del nostro esperto quali sono i cibi che più frequentem­ente possono scatenare le intolleran­ze alimentari e perché.

Il glutine della pasta fa male anche ai non celiaci

Dopo aver mangiato un piatto di pasta ti senti gonfia e affaticata? Potresti soffrire di gluten sensitivit­y o intolleran­za al glutine non celiaca. Questa proteina, essendo onnipresen­te nella nostra alimentazi­one, vie assunta in quantità eccessive che determinan­o uno stato di infiammazi­one nel nostro organismo.

I sintomi: gonfiori e disturbi intestinal­i, mal di testa, affaticame­nto, dolori muscolari o articolari.

Da evitare: tutti i cibi che contengono farina di frumento, crusca, germe di grano. Vanno banditi dal menu an-

→che kamut, couscous, semolino, orzo, farro e segale.

Fai attenzione a: prodotti per vegani a base di seitan e muscolo di grano, piatti pronti che potrebbero contenere pangrattat­o, birra, gin, whisky, vodka.

Il lievito del pane gonfia la pancia

Se hai un senso di malessere dopo aver mangiato pane e cibi lievitati o fermentati, potresti essere intolleran­te ai lieviti. La causa spesso è legata a uno stato di alterazion­e della flora intestinal­e.

I sintomi: gonfiore addominale, eruzioni cutanee, prurito, stanchezza, diarrea, riniti e starnuti, asma, mal di testa.

Da evitare: prodotti della panificazi­one in genere come fette biscottate, biscotti, dolci, pasticceri­a.

Fai attenzione a: tutti i cibi fermentati e quindi yogurt, formaggi, vino, aceto, birra, dadi da brodo, maionese, salse fermentate (come soia, miso, tamari).

Lo zucchero del latte scatena la colite

Alla base dell’intolleran­za al latte c’è la carenza dell’enzima lattasi, presente normalment­e sulla superficie dei villi intestinal­i e che serve a digerire il lattosio. Questo deficit è nella maggior parte dei casi genetico, ma può anche dipendere da malattie intestinal­i.

Da evitare: gonfiori, dolori addominali, meteorismo, flatulenza, diarrea, nausea.

Cibi no: ovviamente il latte e i suoi derivati e tutti gli alimenti che potrebbero contenerli come prodotti da forno, dolci, paste ripiene, salse pronte, purè (in

tutti questi casi controlla attentamen­te l’etichetta).

Fai attenzione a: insaccati e salumi che possono contenere latte come prosciutto cotto, mortadella, salame, wurstel.

Le proteine dell’albume irritano la pelle

L’uovo è uno degli alimenti più allergizza­nti. A provocare reazioni avverse sono le proteine, in particolar­e albumina e ovomucoide, presenti nel bianco.

I sintomi: eruzioni cutanee, prurito, rinite, asma, nausea, vomito, disturbi intestinal­i.

Da evitare: uovo di gallina ma anche di altri animali, molti prodotti da pasticceri­a industrial­e e non, alimenti impanati, polpette, maionese, pasta all’uovo.

Fai attenzione a: polpette, salsicce, carni in scatola, hamburger, che possono contenere proteine delle uova usate come emulsionan­ti.

Il nichel del pomodoro innesca l’orticaria

Il pomodoro è il re della dieta mediterran­ea. E proprio perché è tanto utilizzato c’è il rischio di diventare intolleran­ti. La sostanza incriminat­a è il nichel.

I sintomi: gonfiore e dolore addominale, reflusso gastrico, orticaria, prurito o gonfiore a livello della bocca.

Da evitare: la lista è lunga. Tra i cibi più a rischio ci sono cacao, lenticchie, spinaci, frutta secca.

Fai attenzione a: l’intolleran­za può essere dovuta anche alla solanina. In questo caso evita patate, melanzane e peperoni.

QUANDO I BATTERI INTESTINAL­I BUONI NON RIESCONO A TENERE SOTTO CONTROLLO QUELLI CATTIVI, È PIÙ FACILE CHE SI MANIFESTI UN’INTOLLERAN­ZA.

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C'è in quasi tutti i tipi di pane, nelle fette biscottate, nei biscotti e nei cibi fermentati.
LIEVITO C'è in quasi tutti i tipi di pane, nelle fette biscottate, nei biscotti e nei cibi fermentati.
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