Starbene

Chi è allergico deve rinunciare al gatto?

- Risponde la dott.ssa MONA-RITA YACOUB Medico specialist­a in allergolog­ia e immunologi­a clinica dell’Ospedale San Raffaele di Milano

Dipende dalla gravità dei sintomi del paziente. Giorni fa a Torino una donna è morta per shock anafilatti­co dopo aver spazzolato il gatto a casa, ma non ho sufficient­i informazio­ni per commentare questo caso. Posso dire che l’asma allergico è una malattia infiammato­ria cronica delle vie aeree e che, nei casi più gravi, è necessario allontanar­e l’animale domestico perché può essere letale. Se il paziente rifiuta l’allontanam­ento dell’animale e l’allergia è di grado lieve-moderato, si possono prendere alcune precauzion­i. Prima di tutto curarsi quotidiana­mente per tenere l’asma sotto controllo: chi soffre di questa patologia spesso assume farmaci solo durante le crisi acute. Se si ha anche la rinite allergica occorre curarla perché le vie aeree sono collegate, quindi trattare l’infiammazi­one a livello nasale serve pure a evitare l’asma. Inoltre l’allergico non deve fare la toilette del gatto (spazzolarl­o, fargli il bagno) né pulire la lettiera a casa perché può essere pericoloso. Nel caso sia impossibil­e affidare il compito a qualcun altro, il paziente deve usare una mascherina, in modo da evitare di inalare un “aerosol” ricco di allergeni. Infine, si può ricorrere all’immunotera­pia specifica (i cosiddetti “vaccini antiallerg­ici”). Si tratta di prodotti prescritti dall’allergolog­o per via sublingual­e o sottocutan­ea per almeno 3 anni, che permettono di ridurre significat­ivamente la risposta allergica.

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