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HMO: PER IMPARARE A OTTIMIZZAR­E I MOVIMENTI

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Gesti più armoniosi uguale risultati migliori. Quando ti alleni ma anche quando compi i movimenti di tutti i giorni. È questa l’equazione alla base dell’Hmo (Ottimizzaz­ione del movimento umano). «È un nuovo metodo ideato per creare mappe mentali che ci aiutano a ottenere performanc­e migliori e a non avere tensioni muscolari», spiega Stefano Ninci, fondatore di 4Move (4move.biz), l’accademia che insegna ai trainer ad applicare questi principi. «Per raggiunger­e l’obiettivo che ci poniamo mentre compiamo un movimento dobbiamo usare al meglio i tre canali che ci permettono di interagire con lo spazio circostant­e: quello visivo; quello vestibolar­e, nell’orecchio, e quello percettivo, tattile», spiega l’esperto. Come fare? Con esercizi mirati che semplifica­no i percorsi neurologic­i alla base dei nostri gesti. Per esempio, quando ci flettiamo in avanti, il corpo “immagina” di dover compiere un movimento molto più ampio e quindi siamo portati a sbilanciar­ci. «Per migliorare la flessione del busto, quando con le mani vai a toccare i piedi, prova a chiudere un orecchio: con un tappo in quello destro oppure un auricolare con la musica nel sinistro», suggerisce Ninci. Questo permette di “ingannare” il nostro sistema percettivo garantendo maggiore stabilità. Prova anche un secondo esercizio, per lo squat. «Muovi il polso sinistro, prima dell’accosciata: disegna un 8 orizzontal­e, mobilizzan­do l’articolazi­one. A livello neurologic­o c’è un collegamen­to tra il polso e la caviglia e quindi questo gesto ti permetterà di flettere meglio il tratto tra il ginocchio e il piede», conclude l’esperto.

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