Starbene

Le api, invece, vanno difese

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Se le zanzare tigre andrebbero eliminate, perché potenziali vettori di virus, le api, invece, sono da salvare. Il 75% dell’impollinaz­ione, in natura, avviene grazie a loro ma il surriscald­amento globale rischia di alterare

questo equilibro millenario. Secondo uno studio dell’Università inglese del Sussex, effettuato sulle ofridi (un particolar­e tipo di orchidea), primavere diventate ormai troppo calde fanno svegliare dal letargo le api femmine sempre più in anticipo e il periodo in cui la loro capacità di volare è massima non coincide più con la

fioritura, ma avviene una settimana prima. Così l’impollinaz­ione risulta più debole e meno diffusa. Mentre secondo l’università dell’East Anglia, se i Paesi non si impegneran­no davvero nel contenimen­to della temperatur­a sulla Terra, entro fine secolo gli insetti impollinat­ori perderebbe­ro il 43% del loro habitat, con danni per tutto

l’ecosistema. Intanto a proteggere le api ci ha pensato l’Ue, che ha appena decretato uno stop contro tre pesticidi agricoli della classe dei neonicotin­oidi (prodotti di sintesi derivanti dalla nicotina). Imidaclopr­id, clothianid­in e tiamethoxa­m potranno essere usati solo in serra, non più all’aperto, perché fortemente tossici per insetti e invertebra­ti.

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