Editoriale
Non so se l’impressione corrisponda alla realtà (non ho letto i resoconti meteo), ma mi sembra che a Milano, da circa di un mese, ogni giorno si scateni almeno un temporale, specialmente dopo le 6 di pomeriggio. Neanche fossimo ai Tropici. Forse nel momento in cui leggerete questo numero di Starbene, le cose si saranno “sistemate”, la pioggia ci avrà dato tregua, chissà. E tutto ciò dopo un aprile caldo e secco. “Il tempo è impazzito”, diciamo da anni e cerchiamo di capire le cause di queste bizzarrie. “È colpa dell’uomo”, sostengono alcuni, “Sono normali fluttuazioni climatiche”, pensano altri. Di sicuro le stranezze del meteo mettono a dura prova la resistenza di noi meteoropatici. Sì, appartengo anch’io alla schiera di chi “sente il tempo”. Gli studiosi della materia spiegano così il nostro problema: nell’organismo ci sono antenne invisibili, recettori, che captano le variazioni di pressione atmosferica, umidità, temperatura, velocità ed elettricità dell’aria; il loro compito è far sì che il corpo si adatti bene a tutti i cambiamenti meteo; nei meteoropatici questo meccanismo di adattamento non funziona bene e così, quando le condizioni del tempo mutano bruscamente, va in tilt. Da qui tutta una serie di sintomi, che variano da persona a persona (dolori ai muscoli e alle ossa, mal di testa, nausea…). Non vi racconto i miei, ma vi assicuro che ne farei volentieri a meno. Però questo essere in connessione diretta con quello che avviene nell’atmosfera un po’ mi piace. Mi ricorda ogni volta che noi esseri umani siamo animali, siamo natura, una parte piccola piccola di un sistema immenso che tende all’equilibrio. E questo mi dà serenità, perché la natura scova sempre al suo interno le soluzioni a ogni problema. Un esempio? Lo trovate anche in questo numero. A pag 62 vi parliamo dei disturbi legati all’arrivo del caldo e come rimedi vi proponiamo 5 erbe. Più naturali di così!