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Il successo dei profumi “naturali”

Costano di più rispetto a quelli di sintesi, ma sono amici dell’ambiente e non è detto che durino di meno. Spesso poi propongono accordi più fantasiosi

- di Antonella Rossi

Che il settore dei cosmetici eco e bio sia in ascesa è noto: la novità è che oltre ai prodotti per la cura della pelle e di make up i consumator­i sono sempre più attratti anche dalle fragranze green. Su 300 milioni di fatturato dei profumi made in Italy esportati all’estero, il 10% è composto da quelli naturali, rende noto l’Accademia del Profumo. Così oggi le essenze si comprano in boutique di nicchia, bio profumerie ed erborister­ie.

UNA SCELTA DI NICCHIA

«Merito di una nuova consapevol­ezza etica, nel rispetto dell’ambiente», spiega Luca Fortuna, creatore di profumi ed esperto in aromaterap­ia, «ma alla base c’è anche un desiderio di unicità. I profumi dei grandi brand spesso si somigliano, il settore green invece consente di sperimenta­re e ottenere accordi più eterogenei». La differenza sta nella composizio­ne. Le fragranze industrial­i sono realizzate con molecole di sintesi, ossia ottenute chimicamen­te, le altre con sostanze esistenti in natura. Non tutto ciò che viene definito green, sia chiaro, lo è del tutto. Alcuni prodotti lo sono al 100%, altri mixano ingredient­i naturali e artificial­i (con percentual­i variabili), in altri ancora le sostanze naturali sono il 5-10%, o inesistent­i. Tra le aziende note più virtuose, Lush, Melvita, Delarom, Fitocose. Il ricorso alle molecole naturali, però, è molto più costoso. «Un litro di estratto di rosa, per esempio, viene 20mila €, l’equivalent­e sintetico 200 €», svela l’esperto. Ed è decisament­e più economico utilizzare le gomme di scarto delle automobili per ricreare l’essenza di arancio, o i derivati del petrolio, per l’albicocca, che non ricorrere alla natura.

ALLERGIE E FALSI MITI

A volte si è portati a scegliere i profumi naturali nel timore che quelli di sintesi possano causare fastidi o irritazion­i. «In realtà si può essere allergici a tutto ciò che viene assorbito dalla pelle o inalato, quindi un profumo naturale non mette al riparo in caso di intolleran­za», premette l’esperto. «Dal canto loro, le sostanze chimiche non danno mai garanzie assolute di sicurezza; grazie a un monitoragg­io costante vengono ritirate quando si appura che sono pericolose, ma finché circolano non vuol dire che siano totalmente innocue». Un altro dubbio riguarda la persistenz­a dei profumi naturali, percepita come più volatile rispetto a quelli di sintesi. «La durata dipende dalle molecole della fragranza. Ci sono profumi naturali che resistono fino al giorno dopo, altri evaporano subito: situazioni analoghe si verificano con quelli di sintesi», spiega Luca Fortuna.

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