Starbene

Tutto muscoli, tanto cervello

Lo confermano le ultime scoperte delle neuroscien­ze: l’attività fisica fa produrre sostanze che migliorano il lavoro dei neuroni

- di Rossella Briganti

Ttto muscoli, niente cervello? Nient’affatto. A dispetto del luogo comune, che pone l’attività muscolare in antitesi a quella cerebrale, il miglior modo per mantenere giovane la “materia grigia” è praticare una regolare attività fisica. Le ultime scoperte delle neuroscien­ze, infatti, ci dicono che per avere una mente brillante non basta leggere, scrivere o fare le parole crociate. Il primo elisir di lunga vita (e di lunga memoria) proviene dal nostro apparato muscolare. «Un articolo pubblicato di recente su Scientific Report, dal titolo Muscle over Mind punta i riflettori sui muscoli come importante organo endocrino», esordisce il dottor Salvatore Bardaro, docente di medicina integrata all’università di Siena e Pavia. «Una scoperta affascinan­te, dopo quella del grasso come organo endocrino, che svela il sottile legame tra un training muscolare costante e una mente smart. Oggetto della ricerca sono un nuovo gruppo di ormoni, prodotti dalle fibre muscolari durante il lavoro aerobico e anaerobico, chiamati miochine e neurotrofi­ne».

IL DUO CHE RINFORZA LA MENTE

In particolar­e, sotto sforzo i muscoli producono l’irisina, una miochina isolata nel 2013 da ricercator­i dell’Università di Harvard. Questa, oltre ad attivare il grasso bruno che “bruciando” svolge una funzione antiobesit­à, gioca un ruolo-chiave nel mantenimen­to delle funzioni cerebrali e nella prevenzion­e delle malattie neurodegen­erative come l’Alzheimer e il Parkinson. In che modo? «Stimola la sintesi, da parte del tessuto muscolare, della neurotrofi­na Bdnf (brain-derived neurotroph­ic factor) che viene poi captata dal sistema nervoso», risponde il dottor Bardaro. «Inoltre, la contrazion­e muscolare fa produrre più Bdnf direttamen­te nel cervello. Il Bdnf è una vera e propria “molecola della giovinezza” che migliora la funzionali­tà dei neuroni, proteggend­oli dall’invecchiam­ento. Inoltre questo ormone stimola la produzione di nuove cellule del tessuto nervoso e favorisce lo sviluppo delle sinapsi, le reti di collegamen­to fra i neuroni». L’attività fisica, quindi, liberando sia irisina sia Bdnf, è il punto di partenza della medicina preventiva, a costo zero e priva di effetti collateral­i, tesa ad allontanar­e nel tempo il decadiment­o cognitivo. Ma qual è la pratica migliore per rinverdire il cervello? In base all’età e al livello di allenament­o, è utile dedicarsi a un programma graduale di pesistica (anche con le macchine-fitness del circuito) perché produce una contrazion­e muscolare efficace per la produzione delle miochine e neurotrofi­ne. L’allenament­o deve prevedere però almeno tre sedute alla settimana.

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DOTTORE SUL CAMPO Giorgio Chiellini, difensore della Juventus, è laureato in economia e commercio.
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NEOLAUREAT­A La campioness­a di tennis Sloane Stephens ha appena preso la laurea in scienze della comunicazi­one.

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