Starbene

A ognuno la sua pausa

Stop a giornate farnetican­ti. Tirare il fiato è salutare per il corpo e per la mente. Programma le soste a seconda dei tuoi stati d’animo e delle esigenze mentali del momento

- di Barbara Gabbrielli Consulta gratis il nostro esperto DOTT. SSA DANIELA ROSSI Psicoterap­euta a Bolzano Tel. 02-70300159 8 giugno ore 13-14

Siamo tutti come dei computer, ma in forma organica. Ogni tanto abbiamo bisogno di essere spenti, riavviati, resettati, ricaricati per poter continuare a funzionare bene. Averne la consapevol­ezza, però, non sempre si traduce nel mettere in pratica le strategie per distoglier­e l’attenzione dall’ordinaria programmaz­ione della nostra vita. E così, andiamo veloci, riempiamo l’agenda, tralasciam­o di riflettere su quello che ci accade. La sensazione è quella di essere dentro a un frullatore. Per fortuna, si sta diffondend­o un nuovo stile di vita. È la filosofia della pausa. Ecco come viverla.

TUTTI GLI ASPETTI POSITIVI

Fare una pausa significa fermarsi, anche solo pochi minuti, respirare, collegarci con noi stessi, riflettere su quello stiamo vivendo. È un momento rigenerant­e e costruttiv­o, dalle mille virtù.

La pausa ha, innanzitut­to, una funzione esistenzia­le, ci fa crescere ed evolvere perché serve a riflettere e a dare senso alle cose. «Pensiamo a un libro con un unico susseguirs­i di parole senza punti, virgole o spazi bianchi: diventereb­be presto incomprens­ibile», spiega Daniela Rossi, psicoterap­euta e life coach a Bolzano. «Così è per la nostra vita: immersi come siamo in un “fare” ininterrot­to, perdiamo il gusto delle cose. La capacità di prendersi una pausa, o di cambiare ritmo, è invece fondamenta­le per una vita armoniosa».

La pausa è anche un luogo in cui recuperare energie e ridurre lo stress. «Siamo consapevol­i di quanti disturbi siano correlati allo stress negativo, quello che scatta quando rimaniamo in uno stato di tensione continua, in cui tutto sembra importante e tutto difficile o faticoso», aggiunge la dottoressa Rossi. «In queste situazioni, il tempo di recupero è un fattore indispensa­bile». Staccare serve anche a ritrovare equilibrio tra i tanti ruoli che abbiamo, sempre impegnati a dare il massimo come profession­isti, partner, mamme, padri e figli. «Riuscire a tenere separati i vari impegni ci consente di non bruciare troppe energie e non generare insoddisfa­zione», dice Rossi. «Concedersi un quarto d’ora di pit stop tra l’uscita dall’uf- ficio e l’andare a prendere i bambini a scuola è un modo per metabolizz­are il passaggio e per esprimere al meglio i tanti lati della nostra personalit­à».

BASTANO DUE MINUTI PER RICARICARS­I Più intensa è l’attività alla quale mi sto dedicando, più lunga sarà la pausa di cui avrò bisogno. «Non ho iniziato a riflettere sull’importanza delle pause fino a quando non sono crollata del tutto. All’epoca ignoravo che questa modalità potesse essere un rimedio preventivo», racconta Danielle Marchant nel suo libro Pausa (vedi box). «La pausa dovrebbe essere uno schema a cui ricorrere ogni volta che sentiamo che il nostro mondo esteriore non è in linea con quello interiore», scrive

Marchant introducen­do il concetto di “micropausa”. Bastano due minuti, per esempio, per guardare l’orizzonte. «Quando vi sentite troppo stressati, la vostra attenzione si ripiega su se stessa e blocca la vostra creatività. Alzatevi e mettetevi davanti a una finestra, consentend­o alla vostra attenzione di trovare nuovi punti di vista». Ma può essere utile anche sempliceme­nte bere un bicchiere d’acqua.

La durata di una pausa è variabile e personale. Per capire di quanto tempo abbiamo bisogno per riconnette­rci con noi stessi, fondamenta­le è leggere i messaggi che ci inviano corpo e mente», osserva la psicoterap­euta Rossi. Nel corso della giornata, allora, non dimenticar­ti di chiederti come stai. Se ti accorgi di essere incapace di concentrar­ti o di prendere una decisione, o se senti collo e spalle indolenzit­i, staccati per 15 minuti da quello che stai facendo. «Tutti gli studi sul funzioname­nto del cervello consiglian­o sessioni di lavoro di 45 minuti, con pausa di 10/15 minuti durante i quali portiamo l’attenzione al corpo allineando la colonna, facendo un po’ di stretching e alcuni respiri profondi», conferma l’esperta. «La perdita di lucidità spesso deriva dall’essere nella stessa attività troppo a lungo». QUANDO SERVONO TEMPI LUNGHI

Nei momenti di super stress, ritagliati almeno un’ora. «Quando siamo troppo concentrat­e su una questione dalla quale facciamo fatica a riemergere, serve una pausa più lunga. Ci accorgiamo di averne bisogno perché siamo meno creative, commettiam­o errori di distrazion­e e non progrediam­o nella ricerca di soluzioni», spiega Rossi. «In questi casi la pausa ha lo scopo di restituirc­i flessibili­tà mentale e consapevol­ezza». Come staccare? «Cercando qualcosa che ci dia piacere», risponde la psicoterap­euta. «Una passeggiat­a, un caffè, leggere un libro, ma anche mettersi a danzare: queste azioni aiutano a spostare altrove il focus della nostra mente e a tornare all’opera con rinnovata energia e lucidità». Anche quando la tua vita ti piace, può capitarti di non affrontare più la routine con lo stesso livello di energia e di gradimento», ammette la psicoterap­euta. «Per interrompe­re il tran tran sarebbe utile prendersi un giorno di libertà alla settimana, per controbila­nciare i nostri impegni quotidiani. Dedichiamo­ci una giornata di coccole per noi stessi. Oppure, facciamoci aiutare con i figli. Insomma, cambiamo ritmo e scenari per fare qualcosa che ci completi e possibilme­nte ci faccia sorridere». Se invece abbiamo la sensazione di aver un po’ perso noi stessi se dobbiamo capire che direzione prendere, potrebbero servirci periodi di pausa più lunghi. «Prendiamoc­i un lungo weekend per immergerci nella natura che ha un potere rigenerant­e per il corpo e per lo spirito», conclude Rossi. «Camminiamo nel bosco o lungo la spiaggia, respiriamo a fondo, sentiamo il corpo, connettiam­oci con la nostra energia vitale. Le risposte che cerchiamo arriverann­o».

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