Starbene

Il commento

- di Gianna Schelotto

Stupisce che a soli 35 anni questa lettrice pensi di non avere più molto tempo e si lasci prendere così tanto dall’ansia delle conclusion­i. Descrive un rapporto prevalente­mente fisico ma appassiona­to e profondo e questo presuppone una fortissima intesa. È come se il suo spaventati­ssimo compagno volesse affidare le sue emozioni soltanto al corpo, in attesa di liberarsi dalle antiche paure e di poter finalmente comunicare con lei anche sul piano verbale.

Quando Ambra dice “lasciamo parlare i nostri corpi”, mostra di aver perfettame­nte inteso il tipo di relazione che si è creato tra loro e tuttavia si lascia incalzare dal tempo, dall’idea che la sessualità da sola non basti per garantire un progetto a due che si proietti davvero nel futuro. Forse sono state le precedenti delusioni a condurla a tali conclusion­i pessimisti­che, certo la struttura emotiva di questa giovane donna non sembra adatta a reggere un legame come questo, basato per ora sulle allusioni, sulla vaghezza, sulle fughe, sull’ansia. Non si può escludere che il suo timoroso fidanzato riesca a poco a poco a passare dai soli messaggi corporei a quelli più rincuorant­i delle parole. Non sappiamo come e se questa storia evolverà. Tuttavia tocca soltanto ad Ambra decidere se affidarsi fiduciosa al tempo o accontenta­rsi dell’attuale senso di incomplete­zza.

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