Liberi dagli imballaggi
È una tendenza inarrestabile: negozi, aziende e grande distribuzione si stanno attrezzando per eliminare la plastica superflua. Ecco come
Sapevi che un quarto dei nostri cassonetti si riempie con le confezioni di ciò che acquistiamo? Secondo l’elaborazione del Consorzio nazionale imballaggi (Conai), gli involucri ammontano a 7,9 milioni di tonnellate sui 30 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti annualmente nei circuiti urbani. Grazie ai consorzi di raccolta dei diversi materiali (carta, plastica, alluminio, legno, vetro e acciaio), l’anno scorso è stato avviato al riciclo il 67,5% degli imballaggi. Ma la quota è destinata a crescere. «Ormai è forte la tendenza sia a ridurre sia a rendere più riciclabile il packaging», afferma Mario Grosso, docente di Gestione e trattamento dei rifiuti solidi al Politecnico di Milano. «Corepla (consorzio riciclo imballaggi in plastica), per esempio, da quest’anno premia le aziende più virtuose in tema di riciclabilità, diminuendo la cifra che queste ultime devono al Conai come contributo ambientale obbligatorio», continua l’esperto. Ecco tre esperienze di packaging responsabile.
COSMETICI PLASTIC FREE
Un negozio beauty senza un grammo di plastica? È il sogno realizzato a Milano da Lush Naked Shop (lush.it) che a giugno ha aperto il suo primo shop privo d’imballaggi. Qui compri solo prodotti freschi e solidi: dal fondotinta allo struccante, fino agli shampoo e ai saponi doccia. Tra i prodotti iconici ci sono le bombe da bagno da sciogliere in vasca. Prova quella a forma di tartaruga: una volta diluita sarai circondata da ciuffi di agar agar. Queste alghe essiccate ricordano la plastica e vogliono lanciare un messaggio contro l’inquinamento marino. Per portarti a casa i prodotti, hai a disposizione borse in cotone organico, scatoline di alluminio o sughero, e shopper derivate da un tessuto realizzato con i flaconi dei gel doccia.
LA SPESA ALLA SPINA
Anche la grande distribuzione si attrezza per acquisti a packaging zero, o quasi. È il caso di Negozio Leggero (negozioleggero.it), la catena di supermarket italiana dove la spesa si fa alla spina, scegliendo tra 1500 prodotti alimentari e non. 15 negozi aperti negli ultimi dieci anni, da Palermo a Torino, e una nuova boutique a Parigi. Il successo nasce dal lavoro fatto dall’Ente di ricerca Ecologos, che ha selezionato le filiere per garantire prodotti di qualità ai clienti. Come funziona? Ti porti sacchetti e contenitori da casa e scegli la quantità desiderata di detergenti, pasta, legumi, vini e altri prodotti dai contenitori. Eli- minando il costo della confezione e del marchio, si abbassa anche il prezzo del prodotto: lo noti soprattutto su detersivi, spezie e succhi. Qualche chicca? Il dentifricio sfuso (con l’erogatore riutilizzabile) a base di aloe, che dura fino a 4 volte di più; e la ceretta in pastigliette di argan che si scioglie a bagnomaria senza bisogno di strisce.
BOTTIGLIE PIÙ LEGGERE
Tra le aziende più ecofriendly c’è Ferrarelle. Il gruppo ha appena realizzato a Presenzano (Caserta) un impianto di produzione di bottiglie che utilizzano il 50% di plastica riciclata (R-PET) con il materiale raccolto da Corepla, che viene pulito, ridotto in scaglie e riutilizzato. Inoltre, negli ultimi dieci anni l’azienda ha già alleggerito le sue confezioni in polietilene del 40% sui formati da mezzo litro e ridotto del 39% il peso della plastica nei tappi sui formati da 1,5 litri.