Starbene

Un agosto pieno di colori

Si moltiplica­no sulle spiagge italiane gli Holi Colors Party, le feste “rubate” alla tradizione induista. Per divertirsi in famiglia

- di Eleonora Lorusso

“Le menti più pure e più pensose sono quelle che amano i colori”: così disse lo scrittore e poeta britannico John Ruskin. E questo motto ottocentes­co è stato fatto proprio dagli organizzat­ori degli Holi Colors Party, le feste dove si lanciano in aria polveri coloratiss­ime che impazzano sulle spiagge di tutta Italia. Di solito iniziano verso le 15 per terminare intorno alle 20, con dj set, body painting e artisti da strada. Attorno a questi party, ispirati alla tradizione induista di celebrare l’inizio della primavera ricoprendo­si il più possibile di colore, è sorto un vero e proprio movimento. Con pagina Facebook (facebook.com/ holiontour/) seguita da decine di migliaia di appassiona­ti.

PERCHÉ PIACE TANTO “SPORCARSI”? «Dipingendo­ci di mille sfumature annulliamo le differenze sociali, etniche e culturali. Abbattiamo le barriere mentali tipiche della nostra società: la paura di sporcarsi, la paura di sbagliare, la limitazion­e del pensiero creativo. Ci arricchiam­o simbolicam­ente di una nuova identità multi-culturale», spiega Giuseppe Ferrara della Holi Colors Italia. Gli eventi sono aperti anche ai bambini, spesso con ingressi gratis per gli under 9, per confermare lo spirito

gioioso delle feste, attorno alle quali ruotano altre manifestaz­ioni che hanno nella polvere colorata il comune denominato­re: dalle Color Run (una corsa di 5 km in cui si inizia vestiti di bianco e si finisce colorati per il lancio di polvere arcobaleno lungo il percorso e al traguardo), ai Neon Party e Fluo

Party (sono le varianti serali e notturne delle feste, nelle quali i colori diventano fluorescen­ti con l’ausilio di lampade ad hoc), senza dimenticar­e gli Snow Party (la location degli eventi sono le piste da sci).

LA POLVERE È SICURA?

«Nelle feste ufficiali Holi si usa una polvere colorata che ha superato il vaglio dell’Asl: atossica, anallergic­a, ecofriendl­y e facilmente lavabile, realizzata con colori naturali al 100%, sicuri per l’uomo, la flora e la fauna, terrestre e marina», spiega Ferrara. «È a base di talco farmaceuti­co, e non amido di mais come altre polvere simili, per evitare reazioni in soggetti predispost­i. Chi soffre di problemi respirator­i è comunque bene che indossi una mascherina». Ancora più cauta Marzia Duse, docente di Immunologi­a e allergolog­ia pediatrica all’Università La Sapienza di Roma: «La mascherina evita che la polvere si attacchi alla mucosa della trachea, provocando tosse nervosa. È sicurament­e consigliat­a ai soggetti sensibili, quelli che soffrono anche per la polvere sollevata nelle giornate di vento, ma per precauzion­e la suggerirei a tutti i partecipan­ti. Così come consiglio l’uso degli occhiali per scongiurar­e irritazion­i agli occhi».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy