«Ho saltato 2 metri facendo pulizia nella mia mente»
Elena Vallortigara, promessa italiana ai campionati di atletica di Berlino, è tornata a vincere grazie a un lungo training fisico e mentale
Èla quarta italiana a varcare il muro dei 2 metri nel salto in alto (2,02 a metà luglio, a Londra, nella Iaaf Diamond League 2018), dopo la mitica Sara Simeoni, Alessia Trost e Antonietta Di Martino. E oggi Elena Vallortigara, altista 26enne di Schio (Vicenza), può ben dire che il peggio è passato. Atleta con un talento limpido e precoce, nel 2007 ha conquistato la medaglia di bronzo ai Mondiali allievi, concedendo il bis nel 2010, durante i Campionati del Mondo Juniores. Poi il buio: guai alle caviglie, problemi alla schiena e risultati inferiori alle attese.
L’ALLENATORE LE HA CAMBIATO LA VITA
La svolta l’ha data l’incontro nell’estate 2016 con Stefano Giardi, matematico mancato (laurea rimasta appesa agli ultimi esami), ex saltatore in alto e tecnico con una ricca esperienza. Lui l’ha spinta a trasferirsi a Siena e la città toscana è diventata il suo rifugio, il luogo dove proseguire gli studi (sta facendo tirocinio presso il reparto di neuropsichiatria infantile), trovare un equilibrio interiore e tornare ad allenarsi con profitto. «Saltava per 2 volte 1,60 e doveva stare una settimana a riposo per i dolori», ha avuto modo di raccontare Stefano Giardi in queste settimane. Una situazione che l’ha spinta anche a pensare di abbandonare. Ma a Siena e con il nuovo tecnico, Elena è ripartita da zero: esercizi di postura per 4 mesi, attenzione all’equilibrio e all’allineamento del bacino, la leva che consente a queste atlete di sfidare la forza di gravità. I risultati sono stati esplosivi e il 2,02 di Londra è stato il coronamento di una rincorsa che l’ha portata ai Campionati europei di atletica leggera (in corso a Berlino fino al 12 agosto, berlin2018.info) con l’etichetta di protagonista. «In pedana ho imparato a stare nella mia bolla», ha detto dopo l’exploit.
ORA HA NUOVI PUNTI FERMI
Il segreto (oltre al lavoro con il suo tecnico)? «Ho fatto il punto della situazione e pulizia di pensieri e persone. Per esempio, ho cancellato un sacco di numeri dall’agenda telefonica e sono entrata in un nuovo set mentale». Ma la vita di Elena vanta altri punti fermi, oltre allo studio e all’allenamento. Ha raccontato di aver iniziato a sperimentare l’agopuntura una volta a settimana, trovandola rilassante e in grado di garantire benefici psicofisici; ama selezionare prodotti biologici con preferenza per latte di soia e caffè solubile di cicoria. La sua carriera si è ricostruita anche così, trovando una città adottiva e un luogo dove stare bene. Il lavoro in pedana, con un tecnico di cui ha imparato a fidarsi, ha fatto il resto, restituendole la spinta per tornare a pensare a un futuro agonistico che soltanto un anno fa sembrare precluso per sempre.