Reni, fegato e intestino più sani con l’aneto
Una sola pianta per il benessere di tanti organi. Grazie a un portentoso mix di vitamine, sali minerali e oli essenziali
Tra le molte proprietà dell’aneto, pianta erbacea simile al finocchietto selvatico, c’è quella di disintossicare l’organismo da scorie e sostanze di scarto. Con Sara Ciastellardi, medico nutrizionista e omeopata a Livorno, Pisa e Grosseto, vediamo perché e come consumarlo per averne il massimo beneficio.
COMBATTE ANCHE L’ALITOSI
«L’aneto è ricco di fibre, vitamine (in particolare la A, ma anche alcune del gruppo B e la C), sali minerali (tra i quali il calcio, il magnesio, il potassio e lo zinco) e oli essenziali come l’eugenolo e il limonene. Questi nutrienti conferiscono alla pianta una buona azione detox sia sull’intestino sia sui reni» spiega l’esperta. «Inoltre, è efficace in caso di alitosi dovuta al cattivo funzionamento del fegato, uno dei fondamentali organi di filtro del nostro corpo».
PERCHÉ FUNZIONA
«Le fibre accelerano il transito e quindi depurano il colon, mentre vitamine e minerali sono digestive, attivano la diuresi e funzionano da spazzine a livello epatico », prosegue la dottoressa Ci a stellar di. L’ aneto non ha particolari controindicazioni: meglio però evitare di assumerlo se ci si espone ai raggi del sole, perché può dare reazioni di foto sensibilizzazione, e se si soffre di pressione bassa, perché c’è il rischio che accentui il problema.
COME SFRUTTARLO IN CUCINA
Puoi sfruttare le proprietà dell’aneto in tanti modi: «In Medio Oriente e nel Nord Europa le foglioline fresche, che trovi nei negozi bio e in molti supermercati, sono un ingrediente molto usato nelle zuppe, nell’insalata e ancora sul salmone. C’è anche chi mastica i semi, reperibili in erboristeria e nella grande distribuzione, chi li usa per preparare infusi e tisane e chi li mette nell’impasto del pane» dice la nutrizionista. In più, provalo nella salsa che ti proponiamo in questa pagina e che include anche altri ingredienti disintossicanti come lo yogurt, il cipollotto e i cetrioli.