Starbene

Occhi: come “acchiappar­e” le mosche volanti

Le fastidiose macchie scure che si muovono nel campo visivo oggi si possono eliminare con pochi spot luminosi

- di Rossella Briganti

Se la tua “visione del mondo” non è nitida al 100%, probabilme­nte fai parte di quei milioni di persone costrette a convivere con le cosiddette “mosche volanti”. Quelle fastidiose macchie scure, che si spostano insieme ai movimenti oculari, scientific­amente chiamate miodesopsi­e. E a volte non si tratta di un fastidio passeggero, ma di sintomi così pesanti da disturbare il campo visivo.

I MIOPI SONO PIÙ A RISCHIO

«Le miodesopsi­e sono dei corpi mobili (floaters) che si formano all’interno del corpo vitreo, la massa gelatinosa, trasparent­e e incolore che forma i 4/5 dell’occhio umano», spiega il professor Luigi Marino, docente di chirurgia refrattiva all’università di Milano. «Sono più frequenti nelle persone affette da forte miopia e in chi beve poco, soprattutt­o in estate quando è facile che il corpo vitreo si disidrati. “Asciugando­si”, la massa gelatinosa si addensa e si contrae. Al suo interno si formano così sia delle microfratt­ure, sia dei microscopi­ci tralci fibrosi che, come tante aderenze, “tirano” verso la retina. Ed ecco comparire le fastidiose mosche volanti, che prendono for- me fantasiose: scuri filamenti, ragnatele, puntini neri o veri e propri ciuffi di fibre vitreali che proiettano ombre sulla retina».

IL LASER FA PIAZZA PULITA

Per favorire il riassorbim­ento delle piccole miodesopsi­e (ma anche per prevenire la comparsa di nuove) bisogna bere molta acqua, in modo da mantenere il vitreo ben idratato. Se, invece, si vede un po’ appannato (come sott’acqua) e le mosche volanti invadono gran parte dell’occhio, è necessario intervenir­e perché il problema non si risolve da solo. L’oculista proporrà un nuovo trattament­o laser, sicuro e affidabile: la vitreolisi con Neodimio-Yag. «Consiste nel vaporizzar­e con il raggio laser, ultraselet­tivo e programmat­o per non danneggiar­e le delicate strutture circostant­i, gli addensamen­ti intravitre­ali che danno origine al fastidioso fenomeno», spiega Marino. «Basta instillare un collirio anestetico e puntare gli spot verso i corpi mobili per distrugger­li all’istante. La procedura dura 10 minuti per occhio e in genere, per “ripulire” completame­nte lo sguardo, occorrono da due a tre sedute (circa 200 € l’una)».

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