Il sonno fa bene al cuore
Riposare bene e a sufficienza è fondamentale per proteggere la salute cardiovascolare
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Hypertension l’insonnia aumenta il pericolo di ipertensione di oltre il 300% indipendentemente dalla presenza di altri fattori di rischio (come l’età avanzata o il fumo). «Il rapporto tra sonno e ipertensione è complesso, entrano in gioco sia la quantità di sonno sia la sua qualità», dice il professor Gianfranco Parati, direttore scientifico e direttore del reparto di cardiologia dell’Istituto Auxologico di Milano, nonché ordinario di malattie cardiovascolari all’Università Milano-Bicocca.
NOTTI IN BIANCO? LA PRESSIONE SALE
Durante il riposo notturno si attraversano 5 stadi di sonno, alcuni più superficiali, altri più profondi, che si ripetono ciclicamente per tutta la notte (mediamente 4-5 cicli completi di circa 90 minuti l’uno), e nei primi 4 pressione arteriosa e frequenza cardiaca si abbassano progressivamente. «Se però si dorme abitualmente poco, cioè meno di 5 ore a notte (pur tenendo conto delle variabili personali), aumenta l’attività del sistema nervoso simpatico, determinando, col tempo, un incremento della pressione e del rischio di aritmie e cardiopatie», spiega il cardiologo. Fa male anche dormire in modo frammentato, con microrisvegli frequenti, tanto più se causati da apnee ostruttive (sospensione del respiro per alcuni secondi durante il sonno, più frequente in chi è sovrappeso e in chi russa) o dalla sindrome delle gambe senza riposo (problema neurologico che obbliga a muovere freneticamente gli arti inferiori di notte). «Con le interruzioni e le apnee che determinano episodi di ipossia (carenza di ossigeno) intermittente, infatti, viene continuamente stimolato il sistema nervoso simpatico. Spesso non si arriva al sonno profondo e si hanno picchi notturni della pressione, che tende nel tempo a diventare più alta anche di giorno, sviluppando, in chi è già in cura per ipertensione, anche una resistenza ai farmaci, che diventano meno efficaci» spiega l’esperto.
LE STRATEGIE DA ADOTTARE
«Contro l’ipertensione, le linee guida indicano di partire sempre dalla correzione dello stile di vita e ciò include anche il sonno», sottolinea Parati. Chi non dorme per problemi specifici come russamenti e apnee ostruttive notturne, gambe senza riposo, insonnia vera e propria, dovrebbe quindi rivolgersi a un centro del sonno. «Ma anche chi non riesce abitualmente a dormire a sufficienza per motivi lavorativi, dovrebbe considerarsi più a rischio per problemi cardiovascolari, un po’ come un fumatore, e quindi sottoporsi a un controllo dal cardiologo e/o da un internista», suggerisce l’esperto.