4 mesi con gli aster
L’azzurro intenso e il rosa acceso dei loro fiori ti accompagnano da fine estate ad autunno inoltrato. Ecco come coltivarli
Gli aster sono anche detti “settembrini”, ma i più precoci iniziano a sbocciare già ad agosto. «Hanno fioriture lunghe, anche più di 40 giorni, e spettacolari per colore e quantità di fiori», racconta Tullio Destefano dell’Erbaio della Gorra (gorraonline.it). «Sono rustici e la loro resistenza al freddo è totale, mentre nei climi mediterranei richiedono frequenti innaffiature».
IN GIARDINO
Se li acquisti in questo periodo, ti basta piantarli nella posizione giusta, soleggiata o a mezz’ombra in base all’indicazione del vivaista, e mantenere il substrato umido. Si adattano a tutti i terreni, ma non amano quelli troppo compatti. Quando li interri, aggiungi allora sempre dello stallatico in pellet, che arricchirà il terreno e lo renderà più leggero. Dopo la fioritura gli steli si seccano: tagliali a due dita dal terreno, preservando gli eventuali nuovi getti verdi alla loro base. Quindi, con il ritorno della bella stagione riprendi a innaffiare. Con una certezza: se trovi l’angolo giusto, gli aster ricresceranno da soli per molti anni. SU BALCONI E TERRAZZI In questo caso è necessaria qualche accortezza in più. Meglio privilegiare quelle che non superano i 40 cm, come per esempio l’aster Jenny se ami il rosa o l’Augenweide se invece preferisci l’azzurro. Se li compri adesso, li trovi in vasi da 14-15 cm di diametro: irriga generosamente fino a fine fioritura, poi riduci gradualmente l’acqua. Quando la pianta sarà secca, tagliala rasoterra e la prossima primavera trapiantala in un contenitore da 20-22 cm, incorporando al terriccio universale un fertilizzante granulare trivalente a lenta cessione. In estate metti la pianta in una posizione solo parzialmente soleggiata e mantieni sempre umido il terreno. In seguito, se vuoi che continui a fiorire al meglio, devi fare la divisione dei cespi: a primavera estrai la zolla, dividila in 4 parti con un coltello e ripiantane un pezzo nel vecchio vaso, rinnovando terriccio e concime, e gli altri tre in nuovi vasi.