UN ALTRO PASSO AVANTI PER IL BIOTESTAMENTO
L’attuazione della legge sul biotestamento fa un altro passo avanti. In un documento di fine luglio il Consiglio di Stato ha dato il via libera all’istituzione di una banca dati unica nazionale in cui saranno registrate e raccolte le volontà dei cittadini sul fine vita. Si tratta delle Dat, le Disposizioni anticipate di trattamento (Dat), in cui ciascuno può indicare quali terapie accetta di ricevere e quali no nel momento in cui non sarà più capace di esprimere le proprie volontà. Già da fine gennaio, con l’entrata in vigore della legge 219/2017, è possibile depositare il documento presso l’ufficio di Stato civile del Comune di residenza, che ha valore legale. Non tutti i Comuni sono però pronti per la registrazione, e spesso per dare ufficialità alle disposizioni è necessario rivolgersi al notaio. «L’ok del Consiglio di Stato all’istituzione della banca dati dà forza alla legge, spingendo le amministrazioni ad adeguarsi. Inoltre, una volta istituito, il database unico renderà disponibili le volontà dei cittadini ai sanitari su tutto il territorio nazionale», spiegano dall’associazione Luca Coscioni. La banca dati, si legge nel documento dei giudici amministrativi, potrà raccogliere anche le disposizioni di persone non iscritte al Ssn.