Starbene

Perché ci piace colorare le parolacce?

- Risponde il dott. ROBERTO POZZETTI Psicoanali­sta a Como e professore a contratto di psicologia presso l’università Ludes di Lugano

I colouring books “vietati ai minori” promettono una strada alternativ­a a quello sfogo verbale a base di insulti e imprecazio­ni che molti utilizzano per calmare la rabbia e annientare lo stress. Anziché essere urlate contro qualcuno, con il rischio di rompere definitiva­mente il dialogo e peggiorare le situazioni, le parolacce vanno colorate sulla carta. Dunque, queste pubblicazi­oni consentono di esprimere il proprio disappunto e la frustrazio­ne in silenzio, senza coinvolger­e altre persone. Da notare il fatto che i termini in questione siano disegnati con caratteri accattivan­ti, inseriti in rilassanti mandala o contornati da immagini rassicuran­ti come creature fantastich­e e teneri animaletti. È probabile che il successo della collana (edita da Magazzini Salani) sia dovuto anche a questo accostamen­to di volgarità esplicita, eleganza e innocenza. Accostamen­to che spiazza e può far sorridere, contribuen­do a mitigare le emozioni negative. Attenzione, però: gli album con le parolacce non sono arteterapi­a e i loro benefici sono in genere superficia­li e momentanei. Per risolvere la rabbia bisognereb­be tenere presente la sua vera essenza e indagarne le cause. Si tratta infatti di un’angoscia che, invece di essere elaborata interiorme­nte, viene sfogata contro qualcuno. E ciò che la provoca, in genere, è il non sentirsi riconosciu­ti e/o valorizzat­i.

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I libri con gli insulti da colorare hannocon scalato le classifich­e40mila copie vendute

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