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VASECTOMIA: RICHIESTE IN AUMENTO

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La vasectomia, tecnica chirurgica di sterilizza­zione maschile più diffusa al mondo (si stima che siano 60 milioni gli uomini che l’hanno effettuata) sta registrand­o più richieste anche in Italia, un Paese tradiziona­lmente restio a utilizzarl­a come pratica contraccet­tiva definitiva. O almeno, fino a ieri, con numeri non paragonabi­li a quelli di Paesi come la Nuova Zelanda (il 23% degli uomini l’ha fatta), l’Olanda (11%), l’Australia (10%) e la Gran Bretagna (7%). Sarà anche perché la vasectomia da noi è stata proibita fino al 1978, per poi essere di fatto legalizzat­a con la legge sull’aborto e regolata con più precisione da diverse sentenze della Cassazione. Oggi l’Italia, a livello di domanda, sarebbe in linea con gli altri Paesi europei, ma non è facile trovare centri dove effettuarl­a con il Servizio sanitario nazionale. Secondo la banca dati del Ministero della salute, tra il 1999 e il 2005, gli interventi di vasectomia registrati come sterilizza­zione maschile sono solo 397. Superata invece la nostrana paura maschile dell’intervento, che oggi si fa in anestesia locale tagliando e legando i dotti deferenti, i due tubi che trasportan­o gli spermatozo­i per mescolarsi al liquido prostatico. Come sapere dove viene praticata? Chiedendo alla ASL territoria­le, negli ospedali con divisioni urologiche o andrologic­he, o facendo richiesta alle società scientific­he di urologi (siu.it) e andrologi (andrologia­italiana.it).

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UN INTERVENTO SOFTGrazie alla microchiru­rgia oggi si effettua la vasectomia in anestesia locale.

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