PIÙ AGILE CON L’ANIMAL FLOW
Il workout, nato negli States, migliora la flessibilità muscolo-articolare e mantiene forte ed elastica la schiena
Un training a 360 gradi. Senza attrezzature, senza pesi. Senza l’obiettivo mirato di lavorare sulla forza o sulla resistenza. «Ma per riconnettersi con il proprio corpo, migliorare il controllo e muoversi in modo efficiente, sfruttando al massimo le proprie potenzialità», commenta Agostino Celia, master trainer di Animal Flow (animalflow.it). È una disciplina nata negli Usa, arrivata da poco in Italia, ma già diffusa in molte palestre.
STIMOLA COORDINAZIONE ED EQUILIBRIO
Non si tratta, come il nome suggerisce, di una semplice imitazione delle movenze animali. «È qualcosa di più complesso. Si lavora prevalentemente al suolo, per avere un riscontro immediato: senti come il corpo tocca terra, come appoggia, e capisci subito se stai eseguendo l’esercizio in modo corretto», continua il trainer. «Muscoli, articolazioni e sistema nervoso sono stimolati in modo molto vario», aggiunge Celia. Il risultato? «L’Animal Flow migliora la coordinazione neuromuscolare, che aiuta a muoversi in modo fluido, dinamico, con più equilibrio». Questo workout, inoltre, garantisce un training senza sovraccarichi. «Allenandoti con l’Animal Flow stimoli la flessibilità muscoloarticolare e mantieni forte ed elastica la colonna vertebrale, il fulcro del corpo. Il modo giusto per prevenire e contrastare i dolori tipici dell’età che avanza: tensione alla zona lombare, rigidità al collo, contratture ai muscoli pettorali, a causa della schiena ingobbita», aggiunge Maria Lupinc, personal trainer a Trieste, specializzata in training posturale. «Il programma prevede 6 fasi base: si parte dalle mobiizzazioni del polso, fondamentali visto che molte posizioni sono in appoggio sulle mani; poi si passa alle attivazioni, per riscaldare tutto il corpo, quindi agli allungamenti. Da qui si arriva agli esercizi che richiamano le movenze degli animali, dal ghepardo allo scorpione, dal granchio alla scimmia, per migliorare la mobilità», spiega Agostino Celia, l’istruttore. La fase successiva è dedicata agli “switches”: si tratta di movimenti dinamici che, eseguiti in sequenza, creano il vero e proprio flow, il flusso, il fulcro del workout. «Per esempio una breve coreografia, proposta dal trainer o eseguita liberamente, per esaltare forza e agilità, flessibilità e coordinazione», conclude l’esperto. Praticato anche dagli atleti, l’Aninal Flow è per tutti, perché la lezione in palestra viene adattata in base alla preparazione del gruppo.