Se è sempre raffreddato ti aiuta l’omeopatia
I “granulini” sono preziosi per alleviare i sintomi delle infezioni respiratorie dei bambini. Ma anche per rinforzare le difese e tenere lontane le recidive
Se non hanno la tosse sono a letto con la febbre. E poi alternano mal di gola a raffreddore, mal d’orecchi a bronchite. Stiamo parlando dei bambini che soffrono di infezioni respiratorie recidivanti (o Irr), una delle problematiche più frequenti, soprattutto sotto i 5-6 anni. Ne è soggetto 1 bimbo su 4 durante il primo anno di vita e 1 su 5 tra 1 e 4 anni. «Si dice che un bambino soffre di infezioni respiratorie recidivanti quando, nel corso dell’anno, presenta 6 o più episodi acuti delle alte vie respiratorie (faringiti, tonsilliti, tracheiti) oppure 3 o più delle basse vie (bronchiti, broncopolmoniti), senza che ci siano delle malattie specifiche che le favoriscano, come deficit immunitari o fibrosi cistica», spiega il professor Francesco Macrì, specialista in pediatria, allergologia e neonatologia presso l’Università di Roma La Sapienza, vicepresidente della Società italiana di omeopatia e medicina integrata (Siomi). «Questo accade perché, fino all’età scolare, il sistema immunitario è ancora immaturo. E questo spiega anche il fatto che, di anno in anno, il numero di episodi si riduca di circa il 20% fino a normalizzarsi verso il sesto anno di vita». In circa l’80% dei casi queste infezioni sono di natura virale: per esempio, da rhinovirus, adenovirus, virus parainfluenzali, enterovirus. Mentre solo il 20% è dovuto a batteri. Nella fase acuta, se il medico riscontra una causa virale, in genere non ricorre alla terapia antibiotica, che va invece riservata alle infezioni batteriche, come sono spesso otiti, bronchiti e broncopolmoniti. Vediamo, allora, con l’aiuto del professor Macrì, in che modo le cure omeopatiche possono rivelarsi utili.
QUANDO PUÒ ESSERE UTILE
I “granulini” possono rivelarsi preziosi nel combattere le infiammazioni alle adenoidi. Sulla rivista scientifica British Medical Journal è stato
pubblicato uno studio da cui emerge che il 21% dei bimbi curati con farmaci convenzionali è stato poi sottoposto a intervento chirurgico contro il 16% di bimbi trattati con medicinali omeopatici. L’omeopatia si dimostra efficace, inoltre, per affiancare le terapie tradizionali. «Nel caso di una bronchite, per esempio, una volta stabilito che è appropriato prescrivere un antibiotico, è possibile aggiungere un farmaco omeopatico per il drenaggio delle secrezioni e favorire l’espettorazione», sottolinea Macrì. «Oppure se un antibiotico provoca nausea, è possibile utilizzare un farmaco omeopatico per eliminarla». Un ulteriore vantaggio è la possibilità di razionalizzare l’assunzione di antibiotici, riducendo il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. «Un recente studio olandese segnala che i medici di medicina generale del Regno Unito che usano integrare con l’omeopatia riscontrano una riduzione del 22% nella prescrizione di antibiotici», aggiunge il professor Macrì.