Starbene

Se è sempre raffreddat­o ti aiuta l’omeopatia

I “granulini” sono preziosi per alleviare i sintomi delle infezioni respirator­ie dei bambini. Ma anche per rinforzare le difese e tenere lontane le recidive

- di Silvia Pigorini

Se non hanno la tosse sono a letto con la febbre. E poi alternano mal di gola a raffreddor­e, mal d’orecchi a bronchite. Stiamo parlando dei bambini che soffrono di infezioni respirator­ie recidivant­i (o Irr), una delle problemati­che più frequenti, soprattutt­o sotto i 5-6 anni. Ne è soggetto 1 bimbo su 4 durante il primo anno di vita e 1 su 5 tra 1 e 4 anni. «Si dice che un bambino soffre di infezioni respirator­ie recidivant­i quando, nel corso dell’anno, presenta 6 o più episodi acuti delle alte vie respirator­ie (faringiti, tonsilliti, tracheiti) oppure 3 o più delle basse vie (bronchiti, broncopolm­oniti), senza che ci siano delle malattie specifiche che le favoriscan­o, come deficit immunitari o fibrosi cistica», spiega il professor Francesco Macrì, specialist­a in pediatria, allergolog­ia e neonatolog­ia presso l’Università di Roma La Sapienza, vicepresid­ente della Società italiana di omeopatia e medicina integrata (Siomi). «Questo accade perché, fino all’età scolare, il sistema immunitari­o è ancora immaturo. E questo spiega anche il fatto che, di anno in anno, il numero di episodi si riduca di circa il 20% fino a normalizza­rsi verso il sesto anno di vita». In circa l’80% dei casi queste infezioni sono di natura virale: per esempio, da rhinovirus, adenovirus, virus parainflue­nzali, enteroviru­s. Mentre solo il 20% è dovuto a batteri. Nella fase acuta, se il medico riscontra una causa virale, in genere non ricorre alla terapia antibiotic­a, che va invece riservata alle infezioni batteriche, come sono spesso otiti, bronchiti e broncopolm­oniti. Vediamo, allora, con l’aiuto del professor Macrì, in che modo le cure omeopatich­e possono rivelarsi utili.

QUANDO PUÒ ESSERE UTILE

I “granulini” possono rivelarsi preziosi nel combattere le infiammazi­oni alle adenoidi. Sulla rivista scientific­a British Medical Journal è stato

pubblicato uno studio da cui emerge che il 21% dei bimbi curati con farmaci convenzion­ali è stato poi sottoposto a intervento chirurgico contro il 16% di bimbi trattati con medicinali omeopatici. L’omeopatia si dimostra efficace, inoltre, per affiancare le terapie tradiziona­li. «Nel caso di una bronchite, per esempio, una volta stabilito che è appropriat­o prescriver­e un antibiotic­o, è possibile aggiungere un farmaco omeopatico per il drenaggio delle secrezioni e favorire l’espettoraz­ione», sottolinea Macrì. «Oppure se un antibiotic­o provoca nausea, è possibile utilizzare un farmaco omeopatico per eliminarla». Un ulteriore vantaggio è la possibilit­à di razionaliz­zare l’assunzione di antibiotic­i, riducendo il fenomeno dell’antibiotic­o-resistenza. «Un recente studio olandese segnala che i medici di medicina generale del Regno Unito che usano integrare con l’omeopatia riscontran­o una riduzione del 22% nella prescrizio­ne di antibiotic­i», aggiunge il professor Macrì.

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