Allunga i muscoli finita la corsa
ogni uscita, è di correre sempre più minuti e camminare sempre meno. Ma è un traguardo che va raggiunto poco a poco, ed è il nostro corpo che ci dà l’input da seguire.
Parlando di tempi e chilometri, ci dai qualche indicazione di sano realismo?
Lo stimolo si trova anche nel risultato: può essere correre una certa distanza o scendere sotto un tot tempo in un dato percorso oppure riuscire a prepararsi per partecipare alla nostra prima gara. Ognuno si può porre finalità diverse. Diciamo, per esempio, che per chi corre da tre-quattro mesi una distanza sui 5 km può essere una bella meta, per poi passare in un anno prima ai 10 km, poi ancora alla mezza maratona (21 km circa).
Quando è che ci possiamo ritenere rodati?
Nel momento in cui riusciamo a uscire regolarmente quattro o cinque giorni alla settimana, evitando stacchi di più giorni di seguito. È la continuità che fa fare il salto di qualità, e ognuno se la deve calibrare a misura dei propri impegni, personali e professionali. Il ritmo individuale va rispettato con scrupolo. Questo per dire che è meglio correre sempre tre volte alla settimana per quattro mesi che cinque una settimana sì e l’altra no, perché così l’esercizio non è efficace.
Ma se capita uno stop, come si riprende?
Se sono due-tre giorni poco male, è dal quarto giorno di fila che s’inizia a perdere forma fisica. Dopo un mese di fermo, è quasi come ri-iniziare da daccapo. In ogni caso, per recuperare, bisogna fare uscite più brevi a un ritmo meno intenso, intervallando a un giorno di corsa un altro di allenamento alternativo. In un mese circa, si può tornare ai livelli precedenti.
Dura, però, uscire di casa con il gelo…
Ma se non si corre anche col freddo l’allenamento non è coerente! La scusa d’ammalarsi non regge. Anzi, muoversi col gelo rafforza le difese immunitarie e allontana i malanni di stagione. Tra l’altro, le gambe sono più leggere, si sente meno la fatica muscolare (al limite, è più difficile respirare), si consuma un maggiore numero di calorie e la sensazione dell’aria fresca sul viso è un bel rigenerante. A proposito, le ore migliori d’uscita sono quelle centrali (dalle 13 alle 16) per le temperature più miti, altrimenti la sera, anche col buio. No al mattino presto, invece, quando il suolo è spesso ghiacciato e a rischio di cadute.
Quando ci si può considerare un buon runner?
Quando non pensiamo solo alla performance pura ma alle sensazioni positive che la corsa ci regala. Quando arriviamo alla fine dell’allenamento e siamo felici di averlo fatto. Anche se, magari, non abbiamo raggiunto il nostro traguardo atletico.