Delle donne in menopausa ha una carenza di vitamina D
(soprattutto estrogeni e testosterone) comporti una progressiva riduzione della densità ossea», spiega la dottoressa Serena Missori, endocrinologa e diabetologa a Roma. «Per questa ragione, molte donne incrementano il consumo di latte e latticini che rappresentano una buona fonte di calcio. Attenzione, però! Ricordiamoci che il 50% della popolazione adulta è intollerante al lattosio, lo zucchero del latte, e che la caseina è una proteina pro-infiammatoria che tende a infiammare le pareti dell’intestino. Oltre al fatto che un consumo eccessivo di lattosio e caseina, presente in tutti i latticini, favorisce la disbiosi intestinale, cioè la crescita di batteri patogeni a discapito di quelli amici. Per questa ragione, io consiglio di ricercare anche altre fonti naturali di calcio, presente nelle acque minerali calciche (l’etichetta riporta un tenore di calcio superiore ai 150 mg/l), nelle noci, nelle nocciole e nelle mandorle, nei pescetti piccoli (latterini) mangiati tutti interi, nelle verdure a foglia verde quali agretti, spinaci, catalogna, cicoria, rucola, cime di rapa, lattuga, e persino in alcuni tipi di frutta come le arance e i fichi». Anche il tempeh, un alimento a base di soia fermentata, assicura calcio biodisponibile: 100 g ne forniscono ben 111 mg, contro i 125 mg del latte intero. Come tutti i prodotti a base di soia, però, il tempeh non è indicato a chi ha avuto un tumore ormono-dipendente (utero, ovaie o mammella). In questo caso, meglio puntare su frutta secca e verdura a foglia verde. Tra i latticini consiglio la ricotta in granuli, senza aggiunta di panna ma composta