Il ritocco della maschera di Tutankhamon
Un’équipe internazionale sta riparando i danni causati alla maschera funeraria del re bambino da un incidente avvenuto due anni fa
Nel 2014, durante alcuni lavori realizzati nel Museo Egizio del Cairo per la sostituzione dell’impianto di illuminazione, si dovette spostare la maschera funeraria di Tutankhamon. In circostanze che non furono chiarite, durante la manipolazione dell’opera si staccò accidentalmente la barba, e, a peggiorare ulteriormente le cose, i restauratori del museo decisero di ripararla utilizzando una resina epossidica per uso domestico. La brutta riparazione, visibile molto chiaramente, provocò una considerevole polemica, anche se questo non era il primo danno causato alla maschera da quando era stata rinvenuta nella tomba del faraone, scoperta dall’egittologo britannico Howard Carter, nel 1922.
Restaurare il restaurato
La Germania ha offerto aiuto al governo egiziano per restaurare l’opera, e così lo scorso ottobre un’équipe composta da tedeschi, britannici ed egiziani, diretti dall’esperto Christian Eckmann, ha iniziato i lavori di restauro, e la maschera è ora tornata a splendere nella sua teca di vetro.
L’intervento è consistito nell’eliminazione dei residui di resina con spazzole di legno, nello smontaggio della barba e nel suo corretto ricollocamento, il passaggio più complesso. La maschera è stata sottoposta a scansioni in 3D che hanno permesso di venire a conoscenza di importanti dettagli sulla sua realizzazione. LA MASCHERA in oro e lapislazzuli che copriva la testa e le spalle della mummia del faraone Tutankhamon è esposta dalla sua scoperta al Museo Egizio del Cairo. La barba posticcia, che termina con una curva verso l’alto, identifica il re con Osiris, dio dell’inframondo. Nella parte posteriore riporta testi funerari.