La fine della guerra d’Indipendenza spagnola
Quando l’Impero napoleonico era sul punto di crollare, Giuseppe Bonaparte subì a Vitoria una sconfitta decisiva da parte dell’esercito comandato dal duca di Wellington
Era il 19 giugno del 1813 e un esercito francese di 70.000 uomini arrivava nei pressi di Vitoria. Alla guida c’era Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore di Napoleone, che questi nel 1808 aveva messo sul trono di Spagna. Dopo il disastro della campagna di Russia, l’imperatore cercava di frenare l’avanzata dei suoi nemici sulla Francia e per questo aveva dato al fratello l’ordine di abbandonare Madrid per accorrere in suo aiuto. Giuseppe sapeva che quella era la fine del dominio napoleonico in Spagna, ma voleva almeno salvare tutte le forze francesi disseminate per la Penisola. Scelse dunque la piana di Álava, attorno a Vitoria, la più estesa pianura dei Paesi Baschi, per accamparsi, riposare e riunirsi con le truppe che operavano nella zona. Tuttavia, quel luogo offriva anche un’opportunità unica per i suoi nemici, le forze comandate dal generale inglese Wellington, che seguivano la ritirata dei francesi. Il Duca di Wellington non si accontentava di cacciare i francesi dalla Spagna: voleva circondarli e sconfiggerli definitiva- mente in una battaglia in campo aperto, prima che riuscissero a sgattaiolare verso la Francia per i monti Guipúzcoa.
Accampati a Vitoria, Giuseppe Bonaparte e il maresciallo Jourdan credevano che Wellington li avrebbe attaccati da sud-ovest seguendo il corso del fiume Zadorra, sicché dispiegarono le forze per affrontare tale minaccia. Tuttavia, pensando che il britannico fosse ancora lontano, se la presero con calma; per esempio, dei dieci ponti sullo Zadorra nessuno fu fatto saltare o bloccato. Giuseppe Bonaparte passò