Storica National Geographic

IL MONASTERO DI SNAGOV

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La vittoria finale dei turchi non fu dovuta al loro esercito, bensì alla defezione dei boiari valacchi, giacché Radu il Bello aveva garantito che avrebbe restituito loro i privilegi perduti. Radu seppe anche accattivar­si altre minoranze e persino parte della popolazion­e romena, stanca dei metodi sanguinari di Vlad. Inoltre, Mattia Corvino voleva una tregua con il sultano. Vlad oppose un'accanita resistenza ai turchi e ai nobili riunti attorno al fratellast­ro Radu, ma finì accerchiat­o e senza denaro. Il 26 novembre 1462 fu catturato da Mattia Corvino mentre negoziava con lui per ottenere denaro e truppe.

Vlad rimase in cella per poco tempo, poiché il suo influente cugino Stefano III di Moldavia intercedet­te in suo favore. Alla fine, Mattia Corvino lo fece sposare con sua cugina Ilona Szilágyi verso il 1466, ma lo trattenne con sé per dodici anni. Nel frattempo, intrighi e tradimenti continuava­no a essere all'ordine del giorno in Valacchia. Stefano di Moldavia cacciò Radu dalla regione, ma non restituì il trono a Vlad, preferendo mettere al potere un nuovo voivoda, Basarab Laiota. Quest'ultimo, decisament­e poco grato al suo protettore, si affrettò a negoziare con i turchi per scrollarsi di dosso il vassallagg­io moldavo. Stando così le cose, quando Radu morì di sifilide nel 1475, Mattia Corvino liberò l'Impalatore affinché riprendess­e la Valacchia a beneficio dell'Ungheria.

Nel novembre del 1476, Vlad sconfisse Basarab e si impadronì nuovamente del potere. Tuttavia, durò poco, perché Basarab tornò con le truppe ottomane e Vlad morì combattend­o contro i turchi nel dicembre del 1476. La sua testa fu inviata a Costantino­poli per esibirla e dissipare il terrore che il suo nome suscitava. Si concludeva così la storia di Vlad III Tepes e aveva inizio la leggenda di Dracula. Si trova su un'isola, situata al centro di un lago 35 km a nord di Bucarest; secondo la tradizione, nella chiesa del monastero fu sepolto Vlad III, Dracula. La chiesa che possiamo vedere oggi risale al XVI secolo.

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WALTER BIBIKOW / AGE FOTOSTOCK

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