Storica National Geographic

IL VINO, MEGLIO MESCOLATO

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In Grecia, l’invecchiam­ento del vino avveniva in recipienti di cuoio e creta, e ciò gli conferiva un sapore acido e ne aumentava la gradazione tra i 16 e i 20 gradi. Mescolando­lo con l’acqua si attenuava il gusto amaro e se ne riduceva la forza; secondo il mito, fu lo stesso Dioniso a insegnare al re Anfizione di Atene a miscelare il vino. Inoltre, il vino era giovane e di scarsa qualità, ragione per cui si tentava di migliorarn­e il sapore aggiungend­ovi sostanze aromatiche o resina. Per i greci, consumare vino senza mescolarlo era proprio dei barbari e incompatib­ile con la civiltà, tanto che usavano l’espression­e «bere alla scita». Credevano anche che bere vino puro conducesse alla follia. Molti degli eccessi di cui si rese responsabi­le Alessandro Magno furono attribuiti al suo modo poco civile di bere.

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