Storica National Geographic

VASI COME VERE OPERE D’ARTE

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Cantaro su cui sono riprodotti i lineamenti di una donna di razza nera. Museo di Villa Giulia, Roma. Uno dei recipienti usati per bere il vino mescolato con l’acqua nei simposi era il cantaro (kantharos), un tipo di vaso con due grandi anse e il piede alto. o che esponevano fatti storici o ancora esaltavano i valori sociali dell’aristocraz­ia. La parola skolion, che in greco significa «obliquo», indicava l’ordine che si seguiva nell’esecuzione del canto: i convitati cantavano a turno con cambi di direzione, passandosi un ramo di mirto.

Uno dei giochi più popolari era il cottabo (kóttabos). Dopo aver vuotato la propria coppa, l’invitato la prendeva per l’ansa con un dito e la faceva girare allo scopo di lanciare i residui di vino verso un bersaglio prestabili­to, in genere un’altra coppa. Mentre compiva questa manovra, pronunciav­a il nome della persona amata; centrare il bersaglio era considerat­o un presagio favorevole per le sue vicende amorose. Il gioco aveva anche varianti più elaborate: una di queste prevedeva l’affondamen­to di piccoli recipienti di creta che galleggiav­ano in un vaso più grande; nella versione più diffusa bisognava colpire con le gocce di vino un piattello collocato in equilibrio su un’asta di metallo. Nell’anno 404 a.C., un aristocrat­ico condannato a morte, Teramene, dimostrò il proprio sangue freddo giocando a cottabo con la coppa di cicuta mentre esclamava «Alla salute del bel Crizia», il politico che l’aveva condannato.

Per allietare il simposio non poteva mancare una flautista (aulêtris). Nelle raffiguraz­ioni su ceramica del simposio la vediamo mentre si muove seminuda tra i presenti che, con un braccio dietro la testa, sembrano rapiti dalla musica. Data la condizione servile delle flautiste, è molto probabile che offrissero anche servizi di carattere sessuale. A quanto pare, la consuetudi­ne era quella di mettere all’asta la flautista al termine del banchetto, e ciò dava adito a discussion­i e liti tra i partecipan­ti, che a quel punto della serata erano già piuttosto alticci. Secondo Aristotele, una delle funzioni dei magistrati incaricati della polizia urbana (astynómos) era vigilare sulle flautiste, sulle suonatrici di lira e sulle citariste affinché non guadagnass­ero più di due dracme come salario. Si tratta dell’unico esempio noto di regolazion­e dei prezzi nell’Atene classica.

I nottambuli tornano a casa

Spesso l’anfitrione assumeva per la serata ballerine, acrobati e mimi per allietare gli ospiti. Nel Simposio di Senofonte, il ricco Callia ingaggia un impresario che offre un’intera squadra di animatori: una flautista, una danzatrice esperta in acrobazie e un bellissi-

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L’AGORÀ DI ATENE VERSO IL 400 A.C. CON I NUMEROSI MERCATI PRESSO CUI SI RIFORNIVA CHI INTENDEVA ORGANIZZAR­E UN BANCHETTO. AKG / ALBUM
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