PRESENTAZIONE DI GESÙ
Secondo prescrizione della Legge, i genitori di Gesù presentano il figlio al Tempio. Maestro de la Sisla. 1500 circa. Museo del Prado, Madrid.
Possiamo affermare con certezza che Gesù fu un maestro dal successo controverso in Galilea e a Gerusalemme. Luca afferma che commentò le Scritture nella sinagoga di Nazareth e che la gente montò in collera quando attribuì a se stesso il titolo di profeta; Marco, invece, sostiene che tutti erano ammirati dalla sua sapienza. Esattamente come la gente umile che lo ascoltava in Galilea, Gesù era un artigiano figlio di artigiano. La parola greca usata da Marco per indicare Gesù, e da Matteo per suo padre, è tékton, il cui significato era abbastanza ampio, anche se normalmente si riferiva ad artigiani che lavoravano con legno e pietra per costruire case.
Fatto curioso, tuttavia, Gesù appare più un contadino che un artigiano, perché nelle sue parabole fa quasi sempre riferimento al mondo dell’agricoltura, con le metafore del seminatore, del grano e della zizzania, del campo che contiene un tesoro, del piccolo seme che diventa un albero, ma mai a quello della lavorazione del legno.