Storica National Geographic

L’ARTE PER L’ARTE E PER ESIBIZIONE

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Lorenzo è stato uno dei più grandi mecenati di tutti i tempi o un influente arbitro del gusto e un raffinato collezioni­sta? I veli della leggenda e della critica demistific­atrice sono ispessiti dalla rarità dei documenti e dalla cancellazi­one delle tracce architetto­niche in seguito alla cacciata dei Medici da Firenze, pochi anni dopo la sua morte. Una morte prematura che gli impedì

di affermare appieno il suo gusto innovativo e insieme amante dell’antico. Come si può ammirare nella monumental­e villa di Poggio a Caiano, disegnata da Giuliano da Sangallo e al cui progetto dovette partecipar­e lo stesso Lorenzo, profondo estimatore di Leon Battista Alberti. Educato all’arte e al bello, ebbe un ruolo influente nell’Opera del Duomo, finanziò molte opere pubbliche e si circondò di artisti. Molti di

questi, incluso il giovane Michelange­lo, frequentav­ano il suo “giardino delle sculture” in piazza San Marco, custodito dallo scultore Bertoldo. Celeberrim­a è la sua collezione, esibita agli ospiti illustri: un tesoro che comprendev­a gemme, cammei, monete antiche, libri, porcellane cinesi, antichità. Sugli oggetti più preziosi, come la Tazza Farnese, di fattura ellenistic­a, fece incidere a lettere capitali “LAU.R.MED.”.

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