I percorsi di Storica
Dove e come visitare i luoghi storici e i musei legati ai servizi e ai personaggi di questo numero di Storica
pagina 22
altamira
Un remoto comune della Cantabria, nel nord della Spagna, conserva una delle opere d’arte più importanti della preistoria, le pitture rupestri di Altamira 1. Solo pochi fortunati hanno ancora la possibilità di ammirare una delle più antiche espressioni artistiche della storia dell’umanità. Come è già avvenuto per le grotte di Lascaux in Francia, anche qui il sito originario è sostanzialmente chiuso al pubblico per evitare il deterioramento delle pitture, già messe a rischio; i visitatori possono però ammirare una fedele ricostruzione delle grotte e dei loro dipinti, realizzati con le stesse tecniche degli uomini di 20.000 anni fa. Ci si può addentrare nei cunicoli della Neogrotta, realizzata in tre dimensioni su modello esatto dell’originaria, con le splendide forme e i vivaci colori dei bisonti, dei cervi e dei cavalli dipinti, mentre nelle sale adiacenti, il museo consente di scoprire le tappe della scoperta della grotta e degli studi che l’hanno seguita. Un’altra sezione della struttura è poi dedicata alla vita e alla cultura dei cacciatoriraccoglitori che qui vissero 15.000 anni fa attraverso l’esposizione di 400 reperti – la più grande collezione archeologica del periodo – provenienti anche da altre istituzioni.
pagina 38
i banchetti dei greci
Non c’era banchetto e soprattutto non c’era simposio senza cratere, il grande vaso nel quale acqua e vino, nelle dovute proporzioni, veniva mescolato prima di essere servito agli invitati. Gli artisti greci ne hanno prodotti di ogni tipo, foggia e colore, fino a farne diventare uno degli emblemi della loro maestria artistica. Sono sparsi in tutto il mondo, dalla Grecia all’Inghilterra, dalla Francia agli Stati Uniti, ma c’è un luogo, vicino a noi, che ne ha conservati molti e per molto tempo: la tomba dei vasi greci nel tumolo II della necropoli etrusca di Cerveteri. Tra essi, ve ne è uno in particolare di grande pregio, il cratere di Eufronio 2 o di Sarpedonte, realizzato dal ceramista Euxitheos e dipinto da Eufronio risalente al VI secolo a.C. Alto 45 cm e dal diametro di 55, il cratere a calice è stato realizzato secondo la classica tecnica a figure rosse. Non solo vi si ammirano scene tratte dall’Iliade, ma riporta anche un’iscrizione che ne attesta la paternità. Dopo un lungo peregrinare, compreso l’annoso problema del trafugamento, il cratere ha finalmente trovato la sua giusta sede ed è oggi esposto al Museo Archeologico Nazionale di Cerveteri.
pagina 60
claudio
Ottavo acquedotto romano, l’Aqua Claudia prende il nome dal quarto imperatore della sua dinastia anche se i lavori di costruzione iniziarono per volere di Caligola, suo predecessore. Non fu l’unica imponente e importante