L’URNA MORTUARIA DI PIZARRO
ta, decisero di recarsi a casa del governatore. Quest’ultimo aveva invitato a pranzo una quindicina di amici, tra i quali Juan Blázquez, suo fratello Francisco Martín de Alcántara, il capitano Francisco de Chávez e il suo cappellano Garcí-Díaz. Dopo il pranzo, mentre la comitiva faceva salotto, un servo soprannominato Tordoya entrò gridando: «All’armi, all’armi, che tutti i cileni vengono per uccidere il marchese mio signore!». Venti uomini, con Juan de Rada in testa, fecero irruzione nell’atrio della casa del governatore, spade alla mano. Forse erano stati aiutati da qualcuno all’interno, poiché la porta principale era aperta.
Pizarro ordinò a Chávez di chiudere il portone delle sue stanze mentre si armava, ma Chávez, fiducioso, cercò di negoziare senza sbarrare la porta, e gli assalitori ne approfittarono per trafiggerlo con una stoccata. Quando Pizarro tornò nella sala da pranzo per organizzare la difesa, servi e invitati erano scomparsi; alcuni erano fuggiti gettandosi dalle finestre nell’orto, altri erano nascosti negli armadi e sotto i letti delle camere adiacenti. Con lui
LE OSSA DI PIZARRO Nel 1977 fu trovata nella cripta della cattedrale di Lima una cassa di piombo contenente un cranio. Sul coperchio si legge: «Ecco la testa del marchese don Francisco Piçaro, che conquistò i regni del Perú». c’erano soltanto il fratello per parte di madre Martín de Alcántara, l’amico Gómez de Luna e due coraggiosi servitori, il già citato Tordoya e Vargas. Trincerati nella camera da letto del governatore, ebbero appena il tempo di indossare la corazza e sfoderare la spada.
La stoccata mortale
Fu Martín ad andare incontro agli assalitori, fermandoli sulla porta e costringendoli a retrocedere, mentre dentro finivano di allacciare l’armatura a Francisco. Tra grida di «Morte al traditore!» e imprecazioni e insulti di ogni tipo, per qualche minuto i difensori riuscirono a tenere a freno l’attacco degli assalitori senza lasciarli entrare nella camera. Ma erano in inferiorità numerica, e ben presto una stoccata trafisse il petto di Martín. Poco dopo vennero feriti a morte Tordoya e Vargas. Nonostante lo svantaggio, Gómez de Luna e Pizarro rimasero saldi sulla soglia finché, circondato dagli avversari, Pizarro non rimase solo e non fu spinto all’interno della stanza. Riuscì a ferire due nemici, ma si tro-