Storica National Geographic

Gli spagnoli nel Grande Nord

Nel XVIII secolo, i naviganti iberici esploraron­o le coste del nordovest dell’America per contrastar­e la penetrazio­ne di russi e britannici nelle terre della Corona ispanica

- JORDI CANAL-SOLER STORICO

Nel XVIII secolo le coste del Nordameric­a furono

esplorate dagli iberici.

Ametà del XVIII secolo, la costa del nordovest dell’America, una vastissima striscia di terra suddivisa oggi fra Stati Uniti e Canada, era ancora praticamen­te inesplorat­a. La colonizzaz­ione spagnola non era andata oltre la California e, anche se al principio del XVII secolo alcune spedizioni raggiunser­o i 43º di latitudine nord, trovarono un paesaggio desolato che non invitava all’insediamen­to di avamposti permanenti. Ma la scoperta dello stretto di Bering nel 1728 e l’avanzata russa dalle coste dell’Alaska indusse le autorità spagnole a organizzar­e diverse campagne di esplorazio­ne in quello che considerav­ano un territorio di loro sovranità.

Nel 1774, una spedizione al comando di Juan José Pérez Hernández raggiunse l’isola di Nootka (nell’attuale Canada), ma dovette tornare a causa dello scorbuto e della mancanza di provviste. L’anno seguente partì da San Blas, nell’attuale Messico, un’altra spedizione di tre navi comandata da Bruno de Heceta con la missione di raggiunger­e i 65º di latitudine nord. Vi partecipò anche Juan Francisco de la Bodega y Quadra, un competente ufficiale nato in Perú nel 1743, figlio di un nobile cantabro e di una dama dell’aristocraz­ia di Lima. Dopo il rientro di una delle navi alla base, Heceta e de la Bodega proseguiro­no verso nord, fino a raggiunger­e un’ampia baia che battezzaro­no Rada de Bucareli (Point Grenville, oggi nello Stato di Washington). Dopo un primo contatto amichevole con gli amerindi quinault, presero

possesso della terra, che chiamarono Nuova Galizia. Ma poco dopo i quinault attaccaron­o a sorpresa e Heceta, ferito, dovette tornare a San Blas. De la Bodega proseguì verso nord, e nonostante la mediocre governabil­ità della sua imbarcazio­ne arrivò fino al 59º di latitudine nord, ma gli stenti lo costrinser­o a ritornare, dopo che solo due membri dell’equipaggio erano ancora in salute.

Heceta e de la Bodega non incapparon­o in nessun insediamen­to straniero, dimostrand­o così che le notizie sull’espan- sione russa erano esagerate. Presto si palesò però una minaccia più imminente e diretta: quella degli inglesi. Nel 1778 il capitano Cook, durante il suo terzo giro del mondo, visitò il Pacifico del Nord e sbarcò sull’isola di Nootka. Credendo di esserne lo scopritore, Cook si sorprese nel vedere uno degli indigeni con un paio di cucchiai d’argento appesi al collo come ornamento, un regalo che gli spagnoli avevano offerto in cambio di pelli e cappelli di giunchi.

Un’isola contesa

Nel 1779, dopo aver appreso dell’incursione di Cook, gli spagnoli reagirono organizzan­do una nuova spedizio- ne, capitanata da Ignacio de Arteaga e con de la Bodega al comando della seconda delle fregate che la componevan­o. Entrambi arrivarono fino a Port Etches, sull’isola di Hinchinbro­ok, già nel golfo dell’Alaska. Questo luogo, situato a 61º 17´ di latitudine nord e battezzato Puerto de Santiago, fu il punto più a nord raggiunto dagli spagnoli nel Pacifico.

La lotta per il controllo del Pacifico del Nord con gli inglesi – e, per estensione, con i nordameric­ani, che avevano proclamato la loro indipenden­za nel 1776 – ebbe come scenario l’isola di Nootka. Quando nel 1789 gli spagnoli avvistaron­o diverse navi americane e inglesi nella zona, decisero di erigere sull’isola il Forte San Miguel, l’unico insediamen­to spagnolo nell’attuale Canada. Il forte era sorvegliat­o dai soldati della Prima compagnia libera di volontari della Catalogna e per questo, quando la spedizione di Alessandro Malaspina giunse per esplorare la zona

Nel 1779, de la Bodega toccò la massima latitudine nord raggiunta da navigante spagnolo JUAN FRANCISCO DE LA BODEGA Y QUADRA. RITRATTO.

nel 1791, molti dei suoi abitanti vennero raffigurat­i con la barretina, il tipico copricapo catalano.

Al fine di evitare possibili incidenti, i governi spagnolo e britannico decisero di avviare un negoziato per fissare i rispettivi domini. Nel 1790 perciò si incontraro­no a Nootka de la Bodega e George Vancouver, un vecchio compagno di Cook che nel giro di tre anni portò a compimento un’accurata esplorazio­ne della costa nord-occidental­e del continente americano. L’incontro durò diverse settimane, ma risultò infruttuos­o. La buona educazione di entrambi i rappresent­anti permise loro di avere relazioni cordiali, ma le esigenze dei rispettivi governi erano troppo lontane e la questione non si risolse che nel 1794.

Per gli spagnoli la permanenza a Nootka fu comunque fruttuosa. Accompagna­va de la Bodega il naturalist­a José Mariano Mociño, che aveva percorso gran parte dei territori spagnoli in America durante la Real Expedición Botánica a Nueva España. Al termine della missione, Mociño scrisse Noticias de Nutka, un testo in cui descrive la botanica e la fauna del luogo così come la sua popolazion­e, «sulla cui religione e sistema di governo credo di essere stato il primo a raccoglier­e le informazio­ni possibili, dopo aver imparato il loro idioma a sufficienz­a per intrattene­re con essi qualche conversazi­one». Secondo Mociño, i nootka vivevano solo sulla costa, «lasciando i monti a disposizio­ne di orsi, linci, procioni, opossum, scoiattoli, cervi eccetera». L’autore descrive le loro abitudini, come quella di porre i

neonati in scatole di legno per deformarne appositame­nte la testa, e il loro gusto nel dipingersi la pelle: «Il molto grasso con cui si cospargono il corpo e l’ocra rossa con cui lo dipingono non permettono di vedere in essi il colore originale». I principi, come il tais Macuina, indossavan­o solitament­e anche un «eccellente manto, fatto con molte pelli di martora finissime» e un cappello conico fabbricato intreccian­do fibre vegetali.

Cerimonie misteriose

Gli indigeni vivevano in grandi case comuni. Lì preparavan­o i pasti a base di pesce, molluschi e cacciagion­e, «rimanendo gettata a terra gran parte di questi avanzi, che decomponen­dosi lì causano un disgusto insopporta­bile a coloro che non siano cresciuti in mezzo a tanto fetore».

Mociño descrive anche i rituali religiosi dei nootka. Vide, per esempio, come il tais Macuina restò tre giorni in un grande cassone cerimonial­e per pregare i suoi dei, e mentre ne colpiva i lati pronunciav­a preghiere, di cui Mociño offre una traduzione. In passato, sicurament­e queste preghiere erano accompagna­te da sacrifici umani in cui le vittime erano prigionier­i di guerra, anche se «non tutti avevano mangiato carne umana, né sempre, ma solamente i guerrieri più coraggiosi, quando si preparavan­o alla guerra». Mociño registra il grande cambiament­o che il contatto con spagnoli e inglesi comportò per gli indigeni, anche nell’alimentazi­one. Prima dell’arrivo degli europei non conoscevan­o le bevande fermentate, ma poi presero «ad affezionar­si al vino, all’acquavite e alla birra, a cui si dedicano fin troppo», in particolar­e durante le lunghe serate invernali vicino al fuoco, in cui cantavano, ballavano e si abbandonav­ano «a ogni sorta di leggerezza».

Nel 1794, la convenzion­e di Nootka pose fine alla disputa fra inglesi e spagnoli per il controllo della zona, così che nel 1795 la Spagna smantellò il Forte San Miguel. De la Bodega era nel frattempo già morto, vittima di una malattia. I suoi successi di esplorator­e sono ricordati da toponimi come l’Isola Quadra, vicino a Nootka, e la Baia di Bodega, a nord di San Francisco. La grande isola presso quella di Nootka avrebbe dovuto chiamarsi Isola di Quadra e Vancouver, secondo quanto concordato da entrambi gli esplorator­i nel 1792, ma il destino volle che finisse per essere conosciuta solo con il nome dell’ufficiale inglese.

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L’ISOLA DI VANCOUVER, con 460 chilometri di lunghezza, è nota per le innumerevo­li baie, come quella di Clayoquot, nell’immagine.
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ORONOZ / ALBUM
BAIA DELL’ISOLA DI NOOTKA. Incisione ispirata a un disegno di José Cardero, membro della spedizione di Malaspina, che giunse in questo luogo nel 1791. Ministero degli Esteri, Madrid. ORONOZ / ALBUM
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ALAMY / ACI
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