Il carro funebre dell’imperatore
QUEST’INCISIONE raffigura il passaggio del corteo funebre di Napoleone dall’Arco di Trionfo fino a Les Invalides. Il feretro è collocato nella parte alta di una maestosa carrozza, ricoperta di arazzi di velluto viola e oro che ostentano l’emblema del compianto imperatore. contenitori con le sue viscere. Dopo il controllo d’obbligo, portato a termine dal medico della spedizione, il dottor Guillard, chiusero nuovamente la bara e la reintrodussero nei feretri di mogano e piombo. Si depose il tutto all’interno di un elegante sarcofago di ebano portato dalla Francia.
Una volta imbarcata sulla Belle Poule, si dispose la salma su un catafalco, vigilato giorno e notte da una guardia d’onore.
L’imperatore arriva in Francia
Dopo quasi un mese e mezzo di navigazione, il 30 novembre la Belle Poule e La Favorite approdarono al porto di Cherbourg. Lì furono accolte da una moltitudine infervorata, che si precipitò sulla nave per porgere l’estremo saluto all’imperatore. In seguito, un’altra nave condusse i resti a Le Havre. Lì subentrò un’altra nave ancora, La Dorade, che partendo da Rouen risalì la Senna fino a Parigi, dove il 14 dicembre venne accolta da una grande folla. La destinazione finale dei resti dell’imperatore sarebbe dovuta essere Les Invalides, un superbo edificio costruito all’epoca di Luigi XIV, adibito a ospedale militare e nel quale Napoleone aveva celebrato numerose cerimonie di guerra durante gli anni del suo governo.
La mattina del 15 dicembre era gelida. Aveva nevicato e il cielo era nuvoloso. Ma quando il corteo funebre cominciò a sfilare, uscì il sole, una coincidenza che la gente interpretò come un segno della grandezza del defunto. Il corteo sfilò lentamente lungo il viale degli Champs-Élysées, tra colpi di cannone, applausi e inni cantati da persone di ogni sorta finché, una volta giunti a Les Invalides, si impose il silenzio. In una cerimonia presieduta dall’arcivescovo di Parigi, sulle note di musica sacra – che incluse il Requiem di Mozart – si rese omaggio al feretro nel giardino del palazzo e nella chiesa della Cupola. L’atto terminò quando l’emozionato maresciallo Moncey asperse il feretro con l’acqua santa.
Il corpo di Napoleone venne collocato provvisoriamente nella cappella di Saint-Jérôme del palazzo di Les Invalides, in attesa che venissero completati i lavori del suo sepolcro definitivo, nella cripta della chiesa della Cupola. Quest’ultima avrebbe dovuto essere decorata con dodici statue che commemoravano altrettante vittorie militari dell’imperatore.
L’imponente sarcofago di porfido rosso disegnato dall’architetto francese di origini italiane Louis Visconti sarebbe stato ultimato solo nel 1861. Nel frattempo, Luigi Filippo sarebbe sparito di scena e, al suo posto, un altro Bonaparte avrebbe preso le redini della Francia: Napoleone III.
— Íñigo Bolinaga