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Nelle distinte versioni della leggenda Robin Hood è a capo di una banda di “allegri compagni” con i quali si dedica ad assaltare i ricchi che attraversano la foresta di Sherwood e a vendicarsi delle autorità. Alcuni di questi personaggi assumono una propr
La letteratura, e a partire dal XX secolo anche il cinema, hanno trasformato Robin Hood in uno dei personaggi di fantasia più popolari al mondo. Le peripezie nella foresta di Sherwood di questo ribelle, circondato dai membri della sua banda e sempre pronto a farsi beffe dell’odioso sceriffo di Nottingham –e a corteggiare l’amata Lady Marian – sono ormai scene ricorrenti nell’immaginario collettivo. Robin Hood è diventato così il modello del bandito giustiziere che ridistribuisce le risorse rubando ai ricchi per dare ai poveri. Ma questa è decisamente una versione sentimentale del fuorilegge, molto lontana dalla realtà storica dei banditi e dei proscritti medievali che ha dato origine alla leggenda nell’Inghilterra del XIII secolo.
Nel tentativo di separare realtà e finzione molti storici hanno provato a identificare il misterioso bandito con un personaggio storico concreto. A metà del XIX secolo l’archivista Joseph Hunter segnalò un Robyn Hode che nel 1324 era valletto del re Edoardo II e in seguito aveva abbandonato il suo incarico, come si racconta nella ballata Le gesta di Robin Hood, in cui l’eroe si stanca della
corte e fa ritorno alla foresta.