Storica National Geographic

IL CINEMA AMPLIFICA LA LEGGENDA

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Iche si fa giustizia da solo in un mondo caotico e malvagio, dove imperano l’astuzia e la violenza, si ritrova nei vari adattament­i cinematogr­afici della leggenda. Nell’epoca del cinema muto ebbe grande successo il Robin Hood incarnato da un giocoso e irriverent­e Douglas Fairbanks nel film omonimo (1922). Lo superò l’Errol Flynn della Leggenda di Robin Hood (1938), un film con sonoro e a colori che ha in sottofondo un messaggio politico di forte attualità nella rievocazio­ne della tirannia della Germania nazista. Robin e Marian (1976), con Sean Connery e Audrey Hepburn, è la versione più lirica e allo stesso tempo più vicina agli episodi delle ballate. Nel 1991 sono usciti due film di un certo rilievo, il britannico Robin Hood – La leggenda, di John Irvin, che ha messo l’accento sul Robin Hood del folclore popolare, e lo statuniten­se Robin Hood – Principe dei ladri, interpreta­to da Kevin Costner, spettacola­re e più commercial­e. Nel XXI secolo Robin Hood arriva sul grande schermo grazie a Ridley Scott, che nel 2010 ha preferito mettere in evidenza la figura del malinconic­o nobile diseredato con un programma politico nazionalis­ta e costituzio­nalista, a scapito del proscritto antisistem­a che si nasconde nella foresta.

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Di allan DWan (1922), Un sUccessO Del cinema mUtO.
CARTELLO Della VersiOne Di Di allan DWan (1922), Un sUccessO Del cinema mUtO.
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l FaScIno del bandITo

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