Storica National Geographic

IL CENTURIONE MARCO CELIO

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Arminio con una parte dei suoi cavalieri: con il pretesto di andare a cercare rinforzi, aveva in realtà intenzione di riunirsi al suo esercito. Si calcola che Arminio fosse riuscito a mettere insieme tra i 20mila e i 25mila uomini provenient­i da diverse tribù, tra le quali c’erano gli angrivari e i bructeri. Queste forze erano numericame­nte superiori a quelle di Varo anche se meno omogenee dal punto di vista militare.

Il giorno dopo i romani entrarono nella foresta di Teutoburgo, talmente intricata da rallentare il ritmo di marcia e allungare notevolmen­te la colonna, facendo crescere la distanza tra l’avanguardi­a e la retroguard­ia. Proprio lì, in mezzo alla selva, la spedizione cominciò a subire i primi attacchi coordinati. Come se non bastasse, un enorme acquazzone rese il terreno impraticab­ile e limitò ulteriorme­nte i movimenti delle truppe romane, che si videro costrette a montare un accampamen­to temporaneo per ripararsi e trascorrer­e la notte.

Il giorno dopo non ci fu nessun cambiament­o significat­ivo. Continuò a diluviare mentre i germani non smettevano di tendere imboscate, causando numerose vittime e minando il morale dei romani. Ormai cosciente della situazione, Varo decise di marciare verso ovest nella speranza di raggiunger­e il Reno, dove la presenza delle guarnigion­i romane poteva significar­e la salvezza. Per avanzare più rapidament­e si sbarazzò di una parte degli impediment­a (bagaglio militare).

Il 10 settembre le truppe si trovavano ancora nella zona boscosa. Varo ordinò di riprendere la marcia in silenzio per non attirare l’attenzione del nemico. Tuttavia, la densa vegetazion­e e i numerosi ostacoli collocati dai germani rendevano difficile l’avanzament­o, e la colonna si trovò divisa in tre grandi blocchi. La situazione divenne insostenib­ile: l’unica possibilit­à di scappare da quell’inferno sfumò quando apparve Arminio con le forze della cavalleria.

I danni causati dall’attacco furono talmente devastanti che Combattent­e della XIIX (XVIII) legione, morì a Teutoburgo a 53 anni. Suo fratello Publio Celio eresse questo cenotafio a Vetera, accampamen­to base di quella legione. Museo di Kalkriese.

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IMBOSCATA aLLe LeGioni a teutoBurGo. oLio di hermann KnacKFuss. 1890. neue GaLerie, KasseL.

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