Troppo pittoresco per essere vero
APPREZZAMENTO PER L’OPERA di Erodoto varia notevolmente tra autori ed epoche. Tucidide, per esempio, nel suo La guerra del Peloponneso impose un modo di fare storia molto più critico, di stile austero, incentrato solo sui grandi conflitti bellici e politici contemporanei e limitato alle vicende greche, senza racconti pittoreschi né scenari esotici. Creò un modello di storico “serio” in contrapposizione a Erodoto, che finì per essere considerato un affabulatore poco degno di fiducia. Plutarco lo condannò «per la sua amicizia con i barbari». Luciano e Dionigi di Alicarnasso ne apprezzavano l’opera solo perché divertente e ben scritta. Fu solo nel Rinascimento che lo storico ionico fu riscoperto e si riprese a leggerlo con entusiasmo, anche grazie alla traduzione in latino della sua opera. Con le cronache della conquista dell’America rinacque il gusto per la storia alla maniera di Erodoto. Nel XVIII secolo il suo prestigio tornò ad affermarsi, mentre emergeva la veridicità di molti dai suoi racconti.