Il passato visto in modo diverso
AMETÀ DEGLI ANNI CINQUANTA IL GIORNALISTA POLACCO Ryszard Kapus’cin’ski scrisse un libro di viaggi intitolato In viaggio con Erodoto. Voleva essere un omaggio allo storico greco, da lui considerato il primo cronista del mondo e la cui prosa lo accompagna e ispira nel corso dei suoi viaggi. In quel testo Kapus’cin’ski dice: «Erodoto si pone un obiettivo ambizioso: perpetuare la storia del mondo. Nessuno ci aveva provato prima. È il primo ad avere questa idea. Mentre cerca di raccogliere il materiale per la sua opera e interroga i testimoni […] si rende conto che ciascuno di loro ricorda gli eventi in modo diverso. Scopre anche […] un aspetto importante e allo stesso tempo insidioso della nostra memoria: la gente ricorda solo ciò che vuole ricordare e non quello che è successo veramente […] Il passato non esiste. Ci sono solo infinità di versioni».