IL GATTO DEL PRINCIPE
Il sarcofago qui sopra conteneva la mummia del gatto del figlio maggiore di Amenofi III, Thutmose. Il bassorilievo mostra il felino davanti a un tavolo di libagioni. Museo egizio, Il Cairo.
Nell’antico Egitto si mummificavano i cadaveri dei defunti perché si conservassero integri nell’aldilà. Il corpo fungeva in questo modo da rifugio fisico per l’anima e il morto diventava un essere divino, capace di vivere eternamente. Re, nobili o semplici sudditi lasciavano precise disposizioni su come volevano essere imbalsamati e sepolti. Ma non erano solo le persone a essere mummificate: a questo processo venivano sottoposti anche alcuni animali. I musei conservano un gran numero di mummie delle specie più diverse, dagli scarabei stercorari ai pesci, dai gatti ai coccodrilli e ai tori. La mummificazione è, sostanzialmente, un processo di essiccazione ed eliminazione dei grassi per preservare un corpo dalla decomposizione. Le tecniche utilizzate con gli animali variavano a seconda delle dimensioni, del tipo di pelle e dell’eventuale presenza di piume o ali. I procedimenti di mummificazione si differenziavano poi a seconda delle zone e vennero modificati nel tempo. Nella forma più comune, gli imbalsamatori estraevano le viscere dal cadavere, lo lavavano, lo asciugavano con panni di lino e quindi lo essiccavano e lo sgrassavano ricoprendolo di natron, un sale formato da carbonato di sodio e acqua.
Dopo l’essiccazione, che poteva richiedere dai 15 ai 50 giorni a seconda dell’animale, il corpo veniva pulito e ricoperto di resine per prevenire la formazione di batteri, e quindi veniva unto di oli sacri. Infine era avvolto in bende di lino e posto in un sarcofago, oppure sotterrato. Gli uccelli venivano eviscerati e quindi immersi in una miscela di resina e olio. In altri casi, come quello dei coccodrilli, le interiora non venivano rimosse.
Animali molto amati
Le mummie di animali erano di differenti tipologie. Un gruppo importante era costituito dagli animali da compagnia. Gli antichi egizi, così come avviene oggi, erano molto attaccati ai loro animali domestici e volevano averli