Gli ebrei di Rembrandt
si trasferì in una casa nel centro di Amsterdam, su un’isola circondata da canali chiamata Vlooienburg. La maggior parte dei suoi vicini aveva nomi spagnoli. Nello stesso isolato vivevano Manuel Lopes de León, Henrico d’Azevedo e David Abendana. Alla porta accanto, Daniel Pinto. Dall’altra parte della strada, Salvatore Rodrigues e poco più in là suo fratello Bartolomeo. Erano tutti ebrei sefarditi, per lo più ricchi mercanti arrivati in città negli ultimi anni. Rembrandt raffigurò nei suoi dipinti svariati personaggi ebrei. Generalmente si trattava di anonimi, anche se si conserva un ritratto identificato, quello di Ephraim Bueno. Dopo essere stati espulsi dalla Spagna, i Bueno si erano trasferiti prima i n Portogallo e poi nella Francia sudoccidentale, finché non erano emigrati ad Amsterdam all’inizio del XVII secolo. Ephraim, nato in Portogallo nel 1599, arrivò ad Amsterdam negli anni quaranta del seicento e qui, come molti dei suoi parenti, praticò la medicina.