Storica National Geographic

IL S OGNO DI NERONE

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offre una suggestiva ipotesi della configuraz­ione della Domus Aurea, anche se il riutilizzo sistematic­o dei suoi terreni da parte degli imperatori successivi a Nerone rende impossibil­e ricrearne con esattezza l’aspetto e l’organizzaz­ione. Nerone si impegnò personalme­nte nella costruzion­e del palazzo, seguendo i lavori di Severo e Celere, gli architetti incaricati dell’opera. Il complesso era enorme: si estendeva dal colle Palatino fino all’Esquilino, e dominava la città. La gigantesca statua al centro del vestibolo, opera di Zenodoro, misurava centoventi piedi (37 metri) e rappresent­ava Helios, il dio Sole, ma ave- va le sembianze di Nerone. Il vestibolo, che costituiva l’entrata alla residenza imperiale, era accessibil­e dalla via Sacra, la strada più importante di Roma. Spiccano il maestoso lago artificial­e e il parco con giardini, aiuole, boschi e animali, domestici e selvatici. Questo giardino doveva essere circondato dal portico menzionato da Svetonio, come se si trattasse di un gigantesco peristilio. Per quanto riguarda il padiglione dell’Esquilino, fu costruito su due livelli, sfruttando la pendenza del colle.

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MONETA CON L’IMMAGINE DEL COLOSSEO. III SECOLO. CABINET DES MÉDAILLES DE LA BIBLIOTHÈQ­UE NATIONALE DE FRANCE, PARIGI.

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